Parigi, i gilet gialli alzano il tiro: sfondato il ministero con una scavatrice, feriti

5 Gen 2019 19:30 - di Antonio Pannullo

Gilet gialli ancora in piazza: sono di meno di altre volte ma molto più determinati. Gravissimi gli scontri: il portavoce del governo, Griveaux Benjamin e il suo staff sono stati evacuati dopo che circa 15 persone, alcune vestite di nero, altre con gilet gialli, sono riuscite a entrare nel cortile dell’edificio che ospita anche il Ministero dei Rapporti con il Parlamento, riferisce Le Parisien. “Hanno sfondato la porta utilizzando una scavatrice”, ha riferito un testimone. L’episodio è avvenuto attorno alle 16,30, proprio durante i disordini a fine manifestazione nel quartiere. I dimostranti hanno vandalizzato le auto parcheggiate nel cortile senza entrare nei locali, prima di lasciare il ministero di Boulevard de Grenelle. Benjamin Griveaux e i suoi collaboratori sono stati rapidamente evacuati e “messi in sicurezza”, riferiscono i media francesi. Intanto si registrano i primi feriti. Diverse persone sarebbero infatti state colpite da proiettili non letali sparati dalla polizia nei pressi di un barcone in fiamme sulla Senna, davanti al Museo D’Orsay. Circa 25.000 persone sono scese in piazza, in tutta la Francia, nell’ottavo atto di manifestazioni dei gilet gialli. Lo afferma il quotidiano Le Figaro, sulla base di informazioni provenienti da fonti di polizia. Situazione tesa soprattutto a Parigi, dove le forze dell’ordine hanno dovuto far ricorso al lancio di lacrimogeni. A Montpellier e Troyes, invece, sono stati segnalati tentativi di irruzione negli edifici delle prefetture. Circa 4000 persone sono scese in strada nella sola Parigi nell’ottavo atto delle proteste dei gilet gialli. Tensione in particolare per un corteo diretto verso l’Assemblea nazionale. La polizia è intervenuta con lancio di lacrimogeni quando un gruppo di manifestanti ha provato ad attraversare un ponte pedonale sulla Senna. Nei disordini, è stata danneggiata una casa galleggiante, semidistrutta da un incendio. Nella capitale, secondo i programmi, una parte dei manifestanti avrebbe dovuto sfilare in corteo fino alla sede dell’Assemblea nazionale. Un altro corteo, invece, avrebbe dovuto snodarsi lungo gli Champs-Elysées.

I gilet gialli proseguono la lotta contro Macron

Alla vigilia dell’Atto VIII dei gilet gialli, il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux, aveva denunciato che il movimento è adesso nelle mani di “agitatori che vogliono una rivolta”. L’esecutivo, ha rivendicato il governo, ha agito rapidamente per venire incontro alle “iniziali, legittime richieste” del movimento. “Da quegli annunci – ha sottolineato Gruiveaux, in un riferimento agli impegni assunti dal presidente Emmanuel Macron – il movimento dei gilet gialli è un manipolo di agitatori che vuole una rivolta e, alla fine, rovesciare il governo”. Il portavoce ha poi ribadito che, dal canto suo, il governo continuerà a procedere “in maniera più radicale per la trasformazione del Paese”. La protesta due giorni fa aveva anche causato le dimissioni di Sylvain Fort, fedelissimo di Macron e direttore della sua comunicazione. “Una nuova prova” per il presidente francese mentre prosegue la protesta dei gilet gialli e si riaccende il caso Benalla. Consigliere per la stesura dei discorsi presidenziali, Fort dovrebbe lasciare l’incarico nella seconda quindicina di gennaio, dopo aver finito di lavorare sulla lettera ai francesi promessa da Macron. La sua uscita di scena avviene all’inizio di un 2019 che si annuncia difficile per Macron, in calo di popolarità e alla ricerca di una chiave per tornare in sintonia con i cittadini francesi. Infine, una notizia che fa sorridere se paragonata a quelle provenienti dalla Francia: circa 50 persone munite di gilet gialli si sono radunate oggi davanti al Palazzo federale di Berna. I partecipanti hanno risposto alla chiamata dei “Gilets Jaunes Suisse”, diffusa tramite social media. I manifestanti hanno esposto cartelloni con diverse rivendicazioni politiche, da una maggiore giustizia nel mondo alla lotta contro i “crimini di Stato”. Un gruppo di giovani si è dichiarato a favore dell’anarchia. La manifestazione non autorizzata si è svolta sotto la neve e in modo pacifico, tanto che solamente due poliziotti osservavano la situazione.

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