Editoria, Lollobrigida: «Forte preoccupazione per annuncio tagli, FdI darà battaglia»

14 Dic 2018 20:21 - di Redazione

 “Non vogliamo determinare la morte delle testate ma abbiamo un piano di decrescita del finanziamento pubblico nel triennio, dal 25, al 50 al 75 per cento”. Lo ha chiarito il vice presidente del Consiglio, Luigi Di Maio, in audizione nella commissione di Vigilanza Rai, confermando la presentazione “a breve” di uno specifico emendamento al Ddl bilancio in Senato, nel quadro del pacchetto delle proposte di modifica del Governo. L’ottica – ha aggiunto – è quella di “disintossicare le testate dai soldi pubblici e dalla politica per dare tempo di incrementare la raccolta pubblicitaria”. Di Maio non ha inoltre escluso la possibilità di presentare anche un emendamento relativo al riordino delle frequenze delle tv locali, per compensare la perdita delle frequenze delle reti nazionali, nel quadro del passaggio a 5G (ma senza penalizzare, ha precisato, l’emissione delle emittenti territoriali). Immediate le reazioni del mondo della politica. Particolarmente allarmato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida: “Preoccupano molto le dichiarazioni, ma forse dovremmo dire le minacce, che il ministro Di Maio ha rilasciato oggi sull’editoria. Confermare infatti la volontà di inserire nel maxi-emendamento alla manovra un piano di decrescita del finanziamento pubblico equivale a determinare, lucidamente, la completa scomparsa di preziose testate e la cancellazione di migliaia di posti di lavoro. Oltretutto – ha sottolineato il deputato – andando a colpire in particolar modo quelle piccole realtà locali, che rappresentano un coraggioso patrimonio informativo e uno straordinario strumento d’inchiesta soprattutto su determinati temi legati al territorio. Fratelli d’Italia si batterà con forza in tutte le sedi per evitare una simile aggressione al pluralismo e alla libera circolazione delle idee”, ha concluso Lollobrigida.

Commenti

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  • Corado Moraldi 14 Dicembre 2018

    E sbagliato l editoria purtroppo in Italia (repubblicana comunista) e di sinistra !!!! dunque lo stato tagli il piu possibile ……………..