È il “Dies Ires” dei vescovi: la Cei tuona contro la manovra

20 Dic 2018 15:44 - di Alessandro Giuliani
vescovi

I vescovi  mettono nel mirino la manovra economica del governo. A scatenare le ire della Cei è la cancellazione dell’aliquota Ires per le società non commerciali, che colpisce molte realtà vicine alla Chiesa. Allo stato attuale delle cose, secondo i contenuti della lege di bilancio, gli enti no-profit hanno una riduzione dell’aliquota al 12% anziché al 24%. Lo stop alle agevolazioni Ires per la Chiesa penalizza il volontariato secondo i vescovi. Stando a un’inchiesta dell’Espresso, l’esenzione di cui gode la Chiesa sull’Ires vale un risparmio di quasi 1 miliardo di euro.

La preoccupazione dei vescovi

«Stiamo seguendo – come tutti – i contenuti della legge di bilancio, rispetto ai quali non mancano elementi di preoccupazione, che ci auguriamo di poter veder superati. Siamo consapevoli delle difficoltà in cui versa il Paese, come pure delle richieste puntuali della Commissione europea», ha affermato il segretario generale della Cei, Stefano Russo.

Poi l’affondo: «Vogliamo sperare che la volontà di realizzare alcuni obiettivi del programma di governo non venga attuata con conseguenze che vanno a colpire fasce deboli della popolazione e settori strategici a cui è legata la stessa crescita economica, culturale e scientifica. Se davvero il Parlamento procedesse con la cancellazione delle agevolazioni fiscali agli enti non commerciali, verrebbero penalizzate fortemente tutte le attività di volontariato, di assistenza sociale, di presenza nell’ambito della ricerca, dell’istruzione e anche del mondo socio-sanitario». Di fatto il provvedimento inserito in manovra potrebbe colpire proprio le parrocchie che risultano come soggetti passivi per quanto riguarda l’Ires. Per le parrocchie però c’è la riduzione al 12 per cento rispetto all’aliquota normale che è al 24 per cento.

Commenti

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  • FieroInfedele 20 Dicembre 2018

    Detto papale papale: ma i c….. vostri non ve li fate mai?