Battisti, Meloni: «La galera lo aspetta a braccia aperte». Torregiani: «Quando entrerà in carcere…»

14 Dic 2018 12:29 - di Giorgio Sigona

«Con Bolsonaro in Brasile si apre finalmente una falla nella rete dell’internazionale radical chic che per decenni ha protetto il terrorista rosso Cesare Battisti. Speriamo che la sua estradizione sia confermata presto, qui le patrie galere lo aspettano a braccia aperte», ha scritto su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Soddisfatto Matteo Salvini: «Un ergastolano che si gode la vita, sulle spiagge del Brasile, alla faccia delle vittime, mi fa imbestialire! Renderò grande merito al presidente @jairbolsonaro se aiuterà l’Italia ad avere giustizia, ‘regalando’ a Battisti un futuro nelle patrie galere», puntualizza su Twitter il ministro dell’Interno.

Le parole di Alberto Torregiani

«Aspetto il momento in cui scenderà dall’aereo e andrà in carcere: solo a quel punto dirò: è finita», afferma all’Adnkronos Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi, il gioielliere ucciso nel 1979 da un commando dei Proletari Armati per il Comunismo e rimasto a sua volta gravemente ferito nell’agguato. «Tante volte sembrava che fossimo arrivati all’obiettivo e poi invece non è avvenuto nulla», dice Torregiani, che in conseguenza dell’attacco terroristico è rimasto paraplegico. «Mi aspettavo che avvenisse a gennaio e non ora, vale a dire dopo l’insediamento del neopresidente Jair Bolsonaro che, evidentemente, sta realizzando quello che ha promesso». La richiesta di arresto, «è un ulteriore passo avanti, significativo e ci porta vicini alla conclusione. Sia io che gli altri parenti delle vittime – rimarca – puntiamo solo a ottenere giustizia, staremo a vedere. Speriamo che questo mandato di arresto si concretizzi al più presto».

Esulta l’ex presidente del Comites di Rio

«Finalmente. Speriamo che sia la volta buona, il 99,9% degli italiani in Brasile vuole che sia estradato»., dice a sua volta Franco Perrotta, ex presidente del Comites di Rio de Janeiro. «Speriamo che con il nuovo presidente cambino le cose e che questo verme non ci sotterri tutti quanti. Lo vediamo sorridente in televisione, fa rabbia – aggiunge Perrotta – Questa volta però siamo fiduciosi, il vento è favorevole perché Bolsonaro ha preso un impegno ancora prima del suo insediamento, che sarà il 1 gennaio. Ha ricevuto l’ambasciatore e il console di Rio a casa e ha spiegato che se dipendesse da lui e le carte fossero in regola non esiterebbe a procedere all’estrazione».

L’Associazione Vittime del terrorismo

«È una storia infinita Speriamo che, a questo punto, giustizia venga fatta. Non per avere vendetta, ma perché deve essere finalmente accolta definitivamente la richiesta di estradizione italiana; Battisti possa arrivare nelle nostre carceri per scontare quello sarà». dichiara all’Adnkronos Roberto Carlo Della Rocca, presidente dell’Associazione italiana vittime del terrorismo (Aiviter). «Questo signore si è beccato gli ergastoli e praticamente in Italia ha scontato pochissimo o niente – ricorda Roberto Carlo Della Rocca – Ha girato tutti i paesi europei, come la Francia dove ha avuto connivenze. È riuscito a ripartire per il Brasile grazie alle coperture di amici suoi approfittando in Francia della nutrita presenza di ex terroristi».

Commenti

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  • carlo cocconcelli 14 Dicembre 2018

    Se venisse estradato il Italia, la sinistra ne farebbe un eroe e tutte le sere ce lo ritroveremmo a pontificare in qualche programma televisivo. Addirittura potrebbe essere chiamato a tenere qualche lezione in qualche università. Meglio che se ne stia in Brasile, almeno non dobbiamo mantenerlo e lo vedremmo sicuramente di meno!