Svezia, il terrorista uzbeko noto da un anno ai Servizi, postò video sull’Isis

8 Apr 2017 18:15 - di Paolo Lami

Era già noto alle autorità svedesi dallo scorso anno e aveva postato sulla sua pagina Facebook dei video di propaganda dello Stato Islamico il terrorista uzbeko di 39 anni arrestato nella serata di ieri a Stoccolma dai servizi di sicurezza dopo che un tir rubato a un corriere della birra Spendrups, condotto da un attentatore, ha travolto numerose persone che passeggiavano nella via dello shopping, Drottninggatan uccidendo 4 persone e ferendone gravemente 15. Come è accaduto a Nizza. E a Berlino. E anche a Londra.
L’uomo, che secondo un conoscente intervistato dal quotidiano svedese Aftonbladet, ha quattro figli e lavora nel settore delle costruzioni, è fortemente sospettato di essere l’autore della strage.

Ora gli investigatori, ha spiegato il viceprocuratore capo svedese Hans Ihrman, stanno esaminando i tabulati telefonici e gli account sui social media del 39enne, principale sospettato dell’attacco di ieri, per avere informazioni sul suo ruolo nell’attentato. Ma già appare incredibile che gli 007 svedesi si siano fatti prendere in contropiede visto che, come ha ammesso il capo dei Servizi di intelligence interni Anders Thornberg, l’uomo era sotto osservazione da parte delle spie svedesi da un anno.

In prima battuta il vice procuratore capo svedese  Hans Ihrman aveva confermato che l’uomo arrestato in relazione all’attentato era un cittadino uzbeko di 39 anni. La stessa polizia svedese si era detta, peraltro, «convinta», di aver arrestato la «persona giusta».
«I sospetti si sono rafforzati con l’avanzare delle indagini», ha affermato il capo della polizia nazionale Dan Eliasson, intervenendo dal quartier generale della polizia precisando che «non si può escludere che altri siano coinvolti».

«Abbiamo trovato un ordigno nel camion, non sappiamo se si tratti di una bomba o di un qualche tipo di sostanza infiammabile”, ha aggiunto Eliasson. E’ stata l’emittente tv svedese SVT, citando fonti informate, a rivelare che l’ordigno, artigianale, custodito all’interno di una borsa, non è esploso.

Ed è intervenuto, con parole dure, anche il monarca svedese definendo l’attentato un atto «spregevole». «Coloro tra noi che vogliono aiutare – ha detto re Carlo Gustavo di Svezia – sono molti, molti più di coloro che vogliono farci del male e questo mi dà conforto e speranza».
Parlando davanti al Palazzo Reale, poco dopo aver ricevuto i capi della polizia, Dan Eliasson e Anders Thorngren, il re ha elogiato lo «straordinario impegno» dei Servizi di sicurezza e dei soccorritori.

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