Orfanotrofi lager in Bielorussia: bimbi ridotti a pelle e ossa in pericolo di vita

21 Apr 2017 11:21 - di Redazione

Bambini e adolescenti ridotti pelle e ossa, gravemente denutriti, alcuni dei quali arrivati a pesare appena quindici chili. È la scena di fronte alla quale si sono trovati gli inquirenti dopo la scoperta di veri e propri orfanotrofi lager, a Minsk, in Bielorussia, dove i ragazzi da anni versavano in condizioni di totale trascuratezza e abbandono. Sul caso, che ha provocato indignazione pubblica, è stata aperta un’inchiesta penale per capire come i bambini siano arrivati in queste condizioni in pericolo di vita. Secondo gli inquirenti, i ragazzi sarebbero stati vittima della negligenza dei dirigenti degli orfanotrofi, che sono stati licenziati. Ma la replica che arriva dalle strutture coinvolte parla di condizioni di fragilità fisica dovuta a problemi psicologici. «Questi bambini non hanno mai camminato. Sono costantemente a letto. Non hanno muscoli», ha detto la direttrice dell’orfanotrofio Cherven, Ella Borisova.

Lo scandalo degli orfanotrofi lager

«Le gambe sono stuzzicadenti coperte di pelle. Un bambino in queste condizioni non riuscirà a stare in piedi o a camminare con o senza la nutrizione enterale. Quindi, per la nostra istituzione, il fatto che sia pulito, alimentato, che abbia cure mediche nel tempo è la cosa più importante». Lo scandalo è venuto alla luce quando un pediatra di una delle strutture interessate ha invitato alcuni giornalisti a seguire una partita di calcio benefica di raccolta fondi per l’acquisto di alimenti per la nutrizione artificiale, che viene utilizzata anche per pazienti denutriti che non riescono ad alimentarsi da soli. Una destinazione del denaro raccolto che ha fatto insospettire i cronisti. Alcune foto dei bambini di uno degli orfanotrofi di Minsk pubblicate dalla rivista online “Imena”, come riporta il Guardian, aggiungendo di non aver pubblicato alcune immagini perché molto “forti”, hanno scioccato l’opinione pubblica bielorussa. La rivista ha riferito che una ragazza di vent’anni pesava appena undici chili. Immediata l’indignazione dei lettori. La vicenda e le responsabilità non sono ancora chiare. Alcuni orfanotrofi si sono giustificati dicendo semplicemente che i bambini non riuscivano a mangiare il cibo normale e che non c’erano soldi per comprare quello enterale che avrebbero consentito loro di aumentare il peso. Altri, come la direttrice Borisova, hanno sostenuto che anche con la nutrizione non erano riusciti ad avere un peso normale. Il vicedirettore di un altro orfanotrofio, Marina Fedorenchik, ha affermato: «Mettiamola in questo modo… Questi bambini vengono portati da noi per restarci tutta la vita. La maggior parte di loro non è adottabile e tutti hanno disabilità mentali congenite accompagnate da gravi forme di paralisi cerebrale o altre patologie dalla nascita».

La raccolta fondi per acquistare cibo era fallita

Da parte loro alcuni medici locali hanno tentato, senza riuscirvi, di attirare l’attenzione delle autorità e dei funzionari governativi. Alexy Momotov, un pediatra di uno degli orfanotrofi di Minsk, ha cercato di raccogliere fondi per acquistare prodotti nutrizionali tramite Facebook. «Abbiamo cercato di organizzare un evento ma nessuno è venuto», ha detto. Per l’ufficio del pubblico ministero, «la principale violazione di legge consiste nell’aver privato i bambini dell’alimentazione necessaria non solo a Minsk, ma anche in altri orfanotrofi». Due dirigenti delle strutture coinvolte sono stati licenziati e un terzo ha ricevuto una sanzione disciplinare. «Se ci fossero stati regolari controlli medici con esperti dedicati, la condizione dei bambini sarebbe stata subito evidente», ha ammonito ancora il pm che indaga sullo scandalo.

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