Quando i butteri pontini umiliarono nella doma i cow boy di Buffalo Bill

7 Mar 2017 14:51 - di Antonio Pannullo

Ricorre oggi l’anniversario della storica disfida tra cow boy americani e butteri pontini avvenuta nel 1890 a Roma, in località Prati di Castello, in quello che oggi è il quartiere Prati. L’avvenimento risale a oltre un secolo fa, e oggi se ne è persa un po’ la memoria, ma all’epoca, e per molti anni a venire, la vittoria degli italiani sui quotatissimi e famosissimi mandriani del West assunse connotati epici, anche data la statura dello sconfitto, nientemeno che il famosissimo Buffalo Bill. Vediamo come andarono le cose. Buffalo Bill, al secolo William Frederick Cody, era nato nel 1946 in un paesino dell’Iowa e fu un indiscusso protagonista dell’epoca della frontiera americana e del Far West. Celebre il suo duello corpo a corpo con il capo cheyenne Mano Gialla nel 1876, poco dopo Little Big Horn, che lo rese popolare in tutti gli Stati Uniti. Sembra che Buffalo Bill intese in questo modo vendicare Custer scalpando il suo avversario. Ma già a 14 anni, dopo l’assasisnio del padre da parte di un o schiavista, William Cody, 14enne, si arruolò tra i Pony Express, i veloci corrieri a cavallo che portavano la posta per la frontiera combattendo contro fuorilegge, indiani, tempeste e quant’altro. Dopo la morte della madre, si arruolò nel 7° Cavalleggeri del Kansas partecipando alla Guerra di Secessione con la giacca blu. Dopo la guerra, espletò le funzioni di guida esploratore per l’esercito e quello di cacciatore di bisonti per la compagnia Pacific Railway. Fu in questo periodo che si guadagnò il suo sorpannome, dopo una gara con un altro cacciatore a chi uccideva più bisonti. Dopo gli fu proposto di fare l’attore di teatro interpretando sé stesso sul palcoscenico. Nel 1883 mise su Buffalo Bill Wild West Show, rappresentazione circense della saga del Far West. Nello spettacolo Buffalo Bill utilizzava indiani, cow boy, acrobati, cavalli, diligenze e tutto quello che aveva fatto la storia della frontiera. Allo spettacolo parteciparono addirittura Toro Seduto, Calamity Jane, Alce Nero e altri personaggi famosi. Lo spettacolo girò tutto il mondo, riscuotendo ovunque grandissimo successo.

Buffalo Bill lasciò Roma il giorno dopo la sconfitta

Nel 1890 il Buffalo Bill Wild West Show girò tutta l’Italia, dove subì probabilmente l’unica sconfitta della sua carriera. Sconfitta che porta il nome di Augusto Imperiali, buttero di Cisterna di Latina. Buffalo Bill sbarcò a Napoli,  e risalendo l’Italia si fermò a Cisterna di Latina, dove fu ospitato dal duca Onorato Caetani. Buffalo Bill sfidò i butteri a sellare e domare i cavalli americani senza essere sbalzati di sella. I butteri raccolsero la sfida e si confrontarono a Roma, nel quartiere Prati. Imperiali, chiamato Augustarello, a capo di nove butteri, vinse il confronto, riuscendo a domare e cavalcare i cavalli del West. Esistono numerose cronache che ne riportano le gesta in termini entusiastici. Imperiali diventò un eroe, a lui fu dedicata una scuola, una statua e la sua impresa fu ricordata in libri e persino fumetti. A quanto pare, Buffalo Bill non riconobbe la sconfitta e se ne andò senza pagare la scommessa. Imperiali morì nel 1954 e riposa nel cimitero della sua città. Buffalo Bill, invece, tornò un’altra volta in Italia, riscuotendo sempre successo col suo spettacolo, ma a Roma non tornò più. Morì nel 1917 ed è sepolto vicino Denver, in Colorado. Vogliamo concludere questa storia ricordando un episodio che ha sempre a che fare col nazionalismo: durante il fascismo le avventure dei cow boy erano popolarissime, e l’editore Nerbini di Firenze pubblicava storie a fumetti aventi come protagonista Buffalo Bill. Come è noto, nel 1942 furono proibiti i fumetti  americani e allora Nerbini pubblicò una storia in cui Buffalo Bill confidava di essere di origine italiana, il suo nome era DOmenico TOmbini ed era orgininario proprio di Forlì. La censura ovviamente non si abbatté sul fumetto e Nerbini poté continuare a pubblicare le sue avventure. Ma non era vero niente, era vero solo che William Cody sposò una donna di origine italiana, Louise Frederici.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *