Immigrati faranno fallire l’INPS. Nel 2030. Altro che “risorsa”. Ecco perchè

2 Mag 2016 8:26 - di Redazione

C’è una tegola che grava sui conti dell’Inps. Un rischio concreto che però i tecnici e i politici cercano di occultare sotto strati di buoni sentimenti. Quante volte abbiamo sentito ripetere che “gli immigrati salveranno le nostre pensioni”? Beh, le cose stanno in un modo un po’ diverso. A spiegarlo – a “Libero” – è Gian Carlo Blangiardo, docente all’Università di Milano Bicocca, tra i più autorevoli demografi in Italia. Non un pericoloso populista, dunque, ma uno studioso di rango, senza pregiudizi (lo dimostra il titolo di uno dei saggi dai lui curati sull immigrazione: L’ immigrato. Una risorsa a Milano). Blangiardo snocciola dati, e ci fa aprire gli occhi su un problema molto serio.

Nel 2030 troppi immigrati andranno in pensione

“Arriveremo al punto in cui il sistema pensionistico sarà a rischio a causa delle variazioni dei potenziali pensionati. Gli ingressi nel sistema pensionistico tenderanno ad aumentare e crescerà il divario fra chi lascia la pensione (perché muore) e chi ne riceve una. Allora il sistema pensionistico dovrà cercare di far quadrare i conti. Ma c’ è un altro problema. A partire dal 2030 avremo numerose persone non nate in Italia che raggiungeranno l’ età per andare in pensione (attorno ai 65 anni). Parliamo di circa 200 mila persone all’ anno che si aggiungono ai nostri figli del baby boom degli anni 60. Quindi non solo avremo a che fare con persone nate e invecchiate in Italia, ma anche con stranieri nati altrove e invecchiati qui”.

Sugli immigrati non possiamo limitarci a fare un discorso di cassa

“Oggi il bilancio dell’ immigrazione può essere anche positivo, perché abbiamo persone giovani che versano i contribuiti e non incassano. Boeri dice una cosa vera quando sostiene che i soldi degli stranieri servono anche a pagare le pensioni erogate oggi. Ma il ragionamento non può fermarsi qui. Dobbiamo considerare il sistema di competenza. E cioè calcolare che quello che viene versato oggi a fini contributivi è una anticipazione. Gli immigrati non stanno dando un contributo al Paese: stanno versando una somma che sta lì in attesa di essere restituita”. Dunque oggi l’ immigrazione non risolve il problema dell’ invecchiamento. “Lo sposta. Gli immigrati ci danno una boccata d’ ossigeno. Poi però anche gli immigrati invecchieranno e i nodi verranno al pettine”.

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