Mentre a Parigi si fanno proclami sul clima, Pechino è assediata dallo smog

1 Dic 2015 12:15 - di Augusta Cesari

Proprio mentre il presidente Xi è a Parigi per la conferenza sul clima, le scuole di Pechino hanno sospeso ancora tutte le attività all’aperto per proteggere gli alunni dall’inquinamento dell’aria che per il quinto giorno consecutivo ha toccato livelli record. La capitale è avvolta da uno smog che riduce la visibilità a poche decine di metri. Il livello delle particelle inquinanti PM2,5 ha raggiunto oggi le 600 per metro cubo, vale a dire 24 volte superiore a quello considerato tollerabile dall’ Organizzazione mondiale della sanità’ (Oms). Molti abitanti della capitale indossano maschere protettive di vario tipo, sulla cui efficacia i medici hanno espresso forti riserve. «Il governo dovrebbe fare qualcosa», ha dichiarato Yin Lina, una giovane donna che ha accompagnato a scuola la figlia di cinque anni, «ma se la situazione non migliora dobbiamo considerare la possibilità di emigrare».

Smog, Cina e Usa responsabili del 45% dell’inquinamento

Da domenica scorsa, quando è stato dichiarato l’allarme arancione, il penultimo livello primo di quello rosso, le fabbriche sono chiuse o hanno ridotto la produzione e i mezzi pesanti non possono circolare. Il picco dell’inquinamento atmosferico, che oltre a Pechino interessa una vasta fascia della Cina nordorientale, si verifica proprio mentre il presidente Xi Jinping si trova a Parigi per la Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici. La Cina è, insieme agli Stati Uniti, il Paese più inquinatore del mondo: i due giganti sono infatti responsabili per il 45% dell’ inquinamento globale.

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