Il cervello è unisex. In uomini e donne i neuroni non fanno la differenza

30 Nov 2015 19:26 - di Redazione

Il cervello umano è ‘unisex’, ovvero non esistono due distinte categorie, maschile e femminile, cui riferire il cervello di individui dei due sessi. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista PNAS e condotto analizzando tantissime immagini di cervelli ‘scattate’ con la risonanza magnetica per un totale di oltre 1400 individui di entrambi i sessi. Una ricerca, condotta presso l’Università di Tel Aviv, che fa giustizia dei tanti luoghi comuni e pregiudizi sulle donne e che spiega – come già altri neurologi avevano messo in evidenza – che le differenze di genere non hanno sede nel cervello. Gli esperti hanno confrontato la forma di diverse aree neurali nei cervelli di maschi e femmine ed evidenziato che solo per un limitato sottogruppo di regioni neurali si possono riscontrate effettivamente alcune piccole differenze legate al sesso, ma che, ciononostante, non esiste un vero e proprio dimorfismo sessuale del cervello. Insomma non esistono cervelli ‘maschio’ e cervelli ‘femmina’. Quel che è emerso chiaramente dall’analisi, invece, è che il cervello di ciascun individuo (indipendentemente dal fatto che si tratti di un uomo o una donna) è sempre un mosaico unico di caratteristiche, alcune più comuni nei maschi che nelle femmine, altre più comuni nelle femmine che nei maschi, altre ancora ugualmente comuni in maschi e femmine. In altri termini se si prende il cervello di un uomo, è altamente probabile che al suo interno ci siano anche tante, se non tantissime, regioni neurali di tipo ‘femminile’ (la cui forma è statisticamente più diffusa nel cervello di donne), oltre che regioni neurali di tipo ‘maschile’ (la cui forma è invece statisticamente più diffusa nel cervello di maschi). L’analisi è stata ripetuta su 4 distinti set di dati di imaging ed è emerso che è una condizione rarissima (presente in appena l’8% dei cervelli esaminati) che il cervello di un individuo appaia o del tutto maschile (tutte le regioni sessualmente dimorfiche si presentavano ‘in versione maschile’) o del tutto femminile (tutte le regioni sessualmente dimorfiche si presentavano ‘in versione femminile’).

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