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Osteria Fernanda – Roma

Osteria Fernanda – Roma

- di Massimo Valeri - 15 Aprile 2025 alle 00:01

Osteria Fernanda
Via Crescenzo Del Monte, 18/24 – 00153 Roma
Telefono: 06/5894333
Sito Internet: www.osteriafernanda.com

Tipologia: creativa
Prezzi: antipasti 19/24€, primi 20/24€, secondi 25/29€, dolci 13/16€
Chiusura: a pranzo, tranne Sabato e Domenica

OFFERTA
Osteria Fernanda è un indirizzo ormai storico della Capitale che continua a proporre un tipo di cucina originale e di ricerca a un prezzo accessibile a molti. Nel corso della nostra ultima visita, seppur piacevole da un punto di vista complessivo, abbiamo riscontrato alcune defaillance e una certa ripetitività nella concezione dei piatti. Il menù, ideato dallo chef Davide Del Duca, spazia senza timore tra carne, pesce e verdure di stagione ed è ricco di contaminazioni orientali nelle tecniche di cottura e nel sapiente utilizzo di ingredienti esotici, solitamente ben accostati a quelli della tradizione. Per avere un’ampia visione della sua cucina è meglio optare per uno dei menù degustazione disponibili (da 59€, 78€ e 100€), ma si si vuole avere più libertà di scelta, allora c’è sempre la possibilità di ordinare à la carte. Si parte bene con il pane fragrante accompagnato dal goloso burro salato della Normandia e con una serie di appetizer di benvenuto sempre gradevoli, come la mousse di fegatini con gel di mandarino che ormai è una firma dello chef, il bon bon di cioccolato bianco con arachidi e gel di crodino (che questa volta abbiamo trovato troppo virato sulle note amare dell’aperitivo), il fresco involtino di sedano rapa e la cialda croccante di broccoli con sgombro marinato. Il primo antipasto del nostro percorso degustazione era a base di funghi, miso e whisky, un piatto abbastanza riuscito nell’abbinamento dei sapori, meno nelle consistenze per via del mancato contrasto. Di influenze mediorientali l’agnello delicatamente affumicato e cotto alla perfezione, servito con una quenelle di crema di castagne, salsa alla birra scura e senape selvatica, gustoso ma che a nostro parere sarebbe stato più a suo agio tra i secondi che tra gli antipasti. A seguire, i ravioli ci hanno convinti per la consistenza della pasta e il rapporto tra sfoglia e ripieno a base di blu di Bagnoli, che è rimasto, tuttavia, il gusto prevaricante nel brodo di kombucha di bucce di erbe appena tiepido in cui sono stati serviti; più riuscito il risotto al cavolfiore con crudo di mazzancolle e lime dalla buona mantecatura ed equilibrio di sapori. Molto buona la triglia che era ben abbinata alla zucca, curry verde aromatico e alla nota acida del passion fruit, meno intrigante, seppur ben fatto, il manzo con mela cotogna, succo di pepe sancho e olio al carbone di erbe. Sul dolce abbiamo registrato la più grossa caduta della cena: il diplomatico non aveva nulla che ricordasse la celebre pastarella domenicale, era, piuttosto, un dolce scomposto e dal sapore abbastanza neutro, ulteriormente penalizzato da una cialda di zucchero gommosa impossibile da masticare. Per fortuna il caffè era profumato e correttamente estratto, accompagnato da una deliziosa piccola pasticceria.

AMBIENTE
La sala si sviluppa su due livelli arredati con lineare eleganza sui toni chiari del legno a conferire un certo calore.

SERVIZIO
Lo staff è preparato e cortese, pronto ad indirizzare il cliente e ad accoglierne le richieste con gentilezza.

Recensione tratta da Roma de La Pecora Nera – ed. 2025 – www.lapecoranera.net

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15 Aprile 2025 alle 00:01