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La Ciambella bar à vin – Roma

La Ciambella bar à vin – Roma

I ristoranti del Secolo - di Redazione - 18 Maggio 2022 - AGGIORNATO 18 Maggio 2022 alle 11:21

La Ciambella bar à vin
Via dell’Arco della Ciambella, 20 – 00186 Roma
Tel. 06/6832930
Sito Internet: www.la-ciambella.it

Tipologia: tradizionale con spunti creativi
Prezzi: antipasti 12/18€, primi 15/16€, secondi 15/25€, dolci 8/9€
Chiusura: Martedì

OFFERTA
Fa il suo ingresso in guida con un bel voto questo ristorante ospitato in una stretta via fra Torre Argentina e il Pantheon. Siamo in pieno centro a Roma e la tentazione di cedere ad un’offerta turistica potrebbe essere forte, invece qui si propone una riuscita rivisitazione di alcuni classici della cucina del territorio ordinabili à la carte oppure optando per uno dei due percorsi degustazione: “le mie radici” a 65 euro e “tre di tre” a 50 euro. Un delizioso cestino del pane accompagnato da una ciotolina di olio evo siciliano ha introdotto un antipasto scomposto, la porchetta di maialino da latte: più piattini ognuno con un ingrediente da assemblare in un taco, un’idea appagante per gli occhi e per il palato, accompagnata da un’ottima interpretazione dell’Americano, celebre cocktail. Miglior preparazione della serata è stata però l’animella con cicoria selvatica di campo ripassata e salsa di brie, con l’amaro della verdura a bilanciare la grassezza dell’ingrediente principale, cotto magistralmente. Più classica, ma parimenti efficace l’interpretazione della gricia servita con i tonnarelli, equilibrata e con il guanciale giustamente croccante. Ci ha convinto meno la quaglia ripiena di albicocche adagiata su una crema di topinambur con polvere di liquirizia (impercettibile) per via del potere equalizzante della crema che di fatto rendeva piatto l’insieme. Inciampo subito dimenticato grazie al rinfrescante macaron con mentuccia e limone (solo un filo “gommoso”) e soprattutto alla strepitosa rivisitazione di un altro grande classico, la crostata ricotta e visciole, qui servita “rovesciata”: una base quadrata di frolla con marmellata di visciole e sormontata da sfere di soffice ricotta. Degna conclusione con un caffè ben estratto e di buona complessità di una nota torrefazione romana da anni impegnata nel mondo degli specialty accompagnato da piccola pasticceria.

AMBIENTE
Altro punto di forza del locale: giocato sui toni del bianco ricorda un bistrot parigino, risultando elegante e informale al tempo stesso. Belli i tavoli dal piano in legno apparecchiati con delle bianche tovagliette in tessuto.

SERVIZIO
Cortese, preparato e prodigo nella spiegazione dei piatti e della filosofia di cucina.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2022 – www.lapecoranera.net

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di Redazione - 18 Maggio 2022