
266 La Barraca – Torvaianica
- di Massimo Valeri - 8 Maggio 2025 alle 00:01
266 La Barraca
Lungomare delle Meduse, 266 – 00071 Torvaianica
Telefono: 06/85386554
Sito Internet: www.266labarraca.it
Tipologia: pesce
Prezzi: antipasti 12/30€, primi 16/18€, secondi 20€, dolci 8€
Chiusura: Dal Lunedì al Giovedì. Venerdì a pranzo
OFFERTA
Ingresso in guida per questo ristorante di Torvaianica che sorge come un’oasi su un lungomare non particolarmente ameno. Ad essere curato e non banale non è solo l’ambiente, ma anche la proposta gastronomica che parte da una buona materia prima ittica, lavorata mediamente bene in preparazioni con contaminazioni spagnole per un livello complessivo più che soddisfacente. Il menù prevede due percorsi degustazione “Raices & Cultura” e “Orixe e Tradizione” di 5 e 9 portate rispettivamente a 50 e 90 euro, oltre alla possibilità di scegliere da una carta ampia. La nostra esperienza è cominciata con due graditi e gustosi appetizer: una galiziana tradizionale (patate lesse, pimentòn dolce affumicato e ruote di polpo bollito) e un gambero in pasta fillo in salsa agrodolce e liquirizia. Partenza vera e propria con la tagliata di tonno sapientemente cotta, servita a fette con aceto balsamico invecchiato, invero dosato con mano troppo leggera. Freschissima la materia prima nella variazione di gamberi crudi, così come abbiamo gradito gli ottimi gamberi viola serviti con maionese alla nocciola e rapa rossa con gel di gin e zucchero moscovado e il bocconcino di pesce spada in panatura panko proposto una crema di peperoni in un insieme equilibrato e incisivo al tempo stesso. Non possiamo, invece, dire lo stesso del riso imperiale, ovvero un riso mantecato con latte e burro di bufala proposto con vellutata di gamberi rosa, gambero rosso crudo e scorza di limone, penalizzato da una mantecatura soverchiante gli altri sapori che rendeva inevitabilmente il piatto monocorde. Si risale con il baccalà cotto a bassa temperatura servito con cipolla rossa semi-confit e crema di mais e soprattutto con un’eccellente quanto semplice ombrina, cotta magistralmente e proposta con pioppini, crema di zucchine e croûte di chorizo galiziano. Gustosa, in chiusura, la mousse al cioccolato bianco con crumble salato e coulis ai frutti rossi, anche se da questi ultimi ci saremmo aspettati un apporto di acidità maggiore che avrebbe giovato all’insieme, seguita da un espresso di stampo tradizionale ma ben eseguito. Segnalazione in negativo per il pessimo cestino del pane che, chiedendo, siamo venuti a sapere essere non di produzione propria per via di un problema al forno in quella serata. Avremo modo di verificare in successive visite.
AMBIENTE
Dicevamo di un’oasi. Ebbene sì, perché in un lungomare che non brilla per bellezza, questo ristorante si differenzia per un ambiente curato, con tavoli ben distanziati e cucina parzialmente a vista. Ancor più piacevole la veranda da cui godere della brezza marina: da lì si scende nella spiaggia riservata agli ospiti del ristorante attrezzata con lettini.
SERVIZIO
Cortese e sorridente, non risulta sempre preparatissimo e calibrato nei tempi.
Recensione tratta da Roma de La Pecora Nera – ed. 2025 – www.lapecoranera.net