
Sono ossessionati
Milano, gli ambientalisti non mollano: nuovo blitz di Ultima generazione al Carrefour in nome della Palestina
Continua la crociata di Ultima generazione contro i supermercati. Ieri, quattro attivisti aderenti alla campagna “Il giusto prezzo” hanno organizzato un blitz nel Carrefour di viale Monza a Milano. Dopo aver fatto la spesa in modo tranquillo, i quattro contestatori hanno bloccato simbolicamente le casse, invitando i clienti a boicottare la grande distribuzione organizzata. «So che è inusuale farlo così – ha detto una dei pasdaran dell’ambiente – ma penso ci sia una cosa molto importante da sapere: questo supermercato collabora con il genocidio in Palestina. Carrefour è coinvolto nella guerra in Palestina. Boicottiamo questo posto; aderite al boicottaggio perché insieme siamo una forza». La ragazza però non ha spiegato chiaramente in che modo il supermercato sia coinvolto nel massacro dei civili palestinesi». Una settimana fa, lo stesso gruppo di ambientalisti aveva condotto un’azione di protesta nel Carrefour di via Benedetto Spinoza, sempre nel capoluogo lombardo.
Milano, nuovo blitz di Ultima generazione al Carrefour
Secondo una nota diffusa da Ultima generazione, l’obiettivo della campagna di boicottaggio è quello di raccogliere almeno 100.000 adesioni entro l’11 ottobre, con l’obiettivo di «produrre una tensione economica visibile. Quest’ultima azione fa parte di una serie di proteste che si sono verificate in diverse città italiane, tra cui Bologna, Torino e Roma. Proprio nella capitale italiana, a quattro pasdaran dell’ambiente è stato proibito l’ingresso nel centro commerciale dell’Esselunga. In altre città, secondo i militanti ambientalisti, gli agenti della Digos hanno provvisto alle identificazioni e ai controlli.
“Il giusto prezzo”
La campagna de “Il giusto prezzo”, ideata dai militanti di Ultima generazione, è iniziata con l’irruzione nel ristorante di Carlo Cracco nella galleria Vittorio Emanuele a Milano. I contestatori hanno attaccato ben due volte il locale stellato del giudice di Masterchef, forse nel tentativo di acquisire una maggiore visibilità mediatica. La scorsa settimana, gli integralisti del cambiamento climatico hanno condotto un altro blitz nel Mcdonald’s romano in piazza Re di Roma, per protestare contro il cantante Achille Lauro, che è da poco diventato uno dei testimonial della catena americana di fast food.