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Zanda disintegra Elly Schlein, ha ridotto il Pd a un Movimento

Della serie: fuoco amico

Da Zanda una stilettata ben affilata contro la Schlein: ha ridotto il Pd a un movimento. E scopre l’acqua calda: è un partito svuotato

Il senatore dem non fa sconti alla segretaria Pd: niente linea, molti slogan. Si pensa più a social e talk show e non a come governare il proprio Paese. E se l'avversario politico è Meloni, per il politico di lungo corso il nemico interno di Elly è Conte. "Ma per governare non basta opporsi"...

Politica - di Chiara Volpi - 24 Maggio 2025 alle 18:09

Il senatore Luigi Zanda, figura storica della sinistra parlamentare, lancia una stilettata alla segretaria Elly Schlein: «Ha trasformato il partito in un Movimento. Ma per governare non basta opporsi». Parole che suonano come una presa di distanza netta dalla segretaria e dalla sua linea politica, ma che a ben guardare – anzi, a leggere tra le righe – rivelano molto di più: la crisi d’identità cronica del Partito Democratico.

Da Zanda una stilettata ben affilata a Elly Schlein

Luigi Zanda, cinque volte senatore, è stato Portavoce di Francesco Cossiga al Ministero dell’Interno durante gli anni di piombo, dal 1976 al 1978, e poi suo braccio destro alla Presidenza del Consiglio dei ministri con il primo ed il secondo governo Cossiga. È tra i co-fondatori del Partito Democratico. Ergo: chi meglio di lui può parlare del Pd, pregi e difetti, vizi privati e pubbliche virtù? E infatti, il buon senatore torna a farlo: a parlare del Pd e delle sue intricate criticità a rischio di endemizzazione.

Così, se fino a qualche mese dalle colonne de Il Tempo che lo intervistava si limitava a dire che «il dibattito interno al Nazareno è fiacco. E anche nel fare l’opposizione al governo Meloni non indica mai come si affronterebbero i problemi se il Pd fosse al governo», oggi ospite de La Stampa l’esponente dem alza i toni e irrigidisce le posizione, scagliandosi platealmente contro la segretaria del suo partito.

Zanda scopre l’acqua calda: il Pd è un movimento vuoto perché la sinistra l’ha svuotato

«Il Pd e nei suoi diciotto anni di vita non si è mai fermato a riflettere sulla sua natura e nemmeno ha mai approfondito i contenuti di fondo della sua politica. Questa difficoltà non nasce oggi ma si è aggravata con l’elezione a segretaria di Elly Schlein. In questi ultimi due anni il Pd è sempre meno partito e sempre più movimento. Ma i movimenti non sono mai chiari in politica, soprattutto, in politica estera. Sono formazioni leaderistiche che parlano per slogan e che hanno difficoltà a spiegare le cose che promettono».

E subito dopo questa prima bordata, Zanda sgancia anche un altro siluro: «Pensano più ai social, ai talk show e non a come governare il proprio Paese. Schlein ha due qualità importanti: è giovane e donna, e questo per il Pd è molto importante. Però la trasformazione del partito in un movimento fa sì che non abbia alcuna opposizione interna: nel gruppo dirigente ci sono solo fedelissimi. Sarà lei a fare le liste elettorali, e così chiuderà il cerchio».

Zanda affonda la Schlein: «Ha ridotto il Pd a un movimento»

E ancora. «La segretaria – prosegue Zanda all’attacco della Schlein – dovrebbe anche mostrare di avere attitudine a governare l’Italia e sinora, soprattutto per la politica estera, questa attitudine non si è vista. A una opposizione che vuole governare non basta opporsi, deve anche rassicurare il Paese che saprebbe fare meglio di chi sta governando ora». E, tanto per ribadire l’ovvio sotto gli occhi di tutti, il governo in carica è tra i più saldi in Europa, e  dal suo insediamento…

Un contesto difficile da aggredire, insomma, e su cui Zanda rimprovera alla Schlein un atteggiamento movimentista declinato a un partito che da anni ha smarrito la sua vocazione governativa. Dimenticando però che pure chi ha guidato il Pd nei decenni precedenti non ha certo brillato per visione o coerenza. Dalla fusione fredda tra post-comunisti e post-democristiani. Fino ai governi tecnici sostenuti in nome della “responsabilità”, il Pd ha sempre oscillato tra l’establishment e la piazza. Tra l’apparato e le bandiere arcobaleno.

Zanda alla Schlein, basta individuare un nemico

E comunque sempre delineando all’orizzonte un nemico da contrastare. Sul punto, allora, l’intervistatore de La Stampa rivolge appositamente al senatore dem la domanda dalle cento pistole: «La segretaria Pd riuscirà a andare a Palazzo Chigi?». La risposta è tranchant: «Tra Schlein e Palazzo Chigi non ci sono di mezzo solo i voti da conquistare, ma anche Giuseppe Conte che è politicamente molto ambiguo. Lui è alleato della destra quando governa. E nemico quando sta all’opposizione. Poi sta con la sinistra quando vuole fare il premier. Ed è nemico, invece, quando pensa gli faccia ombra. Amico di Grillo quando gli serve, nemico quando ha raggiunto il suo scopo. Un partito come il Pd non può lasciar passare senza intervenire su posizioni di Conte oggettivamente filo-Putin».

Zanda sulla Schlein: «Diciamo che il suo avversario politico è Meloni. Ma il suo nemico è Conte»

Dunque? La riflessione di Zanda che chiude l’intervista del quotidiano torinese è più eloquente che mai: «Diciamo che il suo avversario politico è Meloni. Ma il suo nemico è Conte. È il leader 5 stelle che vuole sbarrarle la strada per Palazzo Chigi, e lei subisce le prepotenze politiche di Conte ripetendo di essere testardamente unitaria. Francamente non mi sembra una buona tattica. Comunque, è legittimo che la leader del Pd aspiri a fare la presidente del consiglio. Ma diciamo la verità, sarebbe meglio non parlarne con così tanto anticipo…».

Nel frattempo, il centrodestra governa. E non per opposizione, ma per forza propositiva

Fatto sta che, tornando le somme su dichiarazioni, critiche e aspettative tradite o in sospeso, i dem sono arrivati al punto che un piddino di lungo corso come Zanda critica Schlein per non essere «pronta a governare» e, a stretto giro, per quel suo inseguire il consenso a sinistra rincorrendo i 5 Stelle su ogni battaglia o pseudo-tale che dir si voglia… Poi tutto, sempre restando in cerca di un nemico contro cui urlare, lasciando nel frattempo intorno al Nazareno solo macerie e slogan. Nel frattempo, il centrodestra governa. E non per opposizione, ma per proposta.

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di Chiara Volpi - 24 Maggio 2025