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Zanon: “La riforma della giustizia non agevola i colletti bianchi, ho amici non a destra che la sostengono”

L'ex giudice della Consulta

Zanon: “La riforma della giustizia non agevola i colletti bianchi, ho amici non a destra che la sostengono”

Politica - di Redazione - 20 Dicembre 2025 alle 15:36

«Sono venticinque anni che sto dalla parte della separazione delle carriere. Mi è parso naturale impegnarmi in tal senso». A dirlo in un’intervista a Il Tempo è stato l’ex giudice costituzionale Nicolò Zanon, che oggi è presidente del comitato unico della maggioranza per il “Sì” al referendum sulla giustizia. La sua però non è una presa di posizione politica, come ha tenuto a ricordare: «Non parliamo, come dice, in modo errato, qualcuno, di una riforma di una parte. Anzi, le ricordo che il primo a volerla è un tale Matteotti. Addirittura, prima del fascismo, si era espresso a favore di questo cambiamento».

Zanon sulla riforma della giustizia: «Ho amici riformisti, non a destra, che mi stanno incoraggiando»

«Ho molti amici riformisti, con un passato non a destra, che mi stanno incoraggiando per diffondere l’importanza di un qualcosa che non escluderà nessuno», ha spiegato l’ex giudice, facendo il nome di «Augusto Barbera, che è stato il mio presidente alla Corte costituzionale e ha un passato nel Pci, ad esempio, dall’alto del suo ruolo, si è speso, e non poco, per spiegare le ragioni di questa riforma. Adesso, però, la vera sfida è un’altra». Ma quale, esattamente? «Bisogna approcciare con le persone. Questa battaglia deve uscire fuori dai salotti, dai palazzi e dai circoli degli intellettuali. Deve diventare una battaglia di ogni italiano. Parliamo di un’opportunità per chiunque». Inoltre, Zanon ha evidenziato che «è sbagliato pensare che se vince il “sì” i colletti bianchi o i politici saranno meno soggetti alla legalità. È un’impostazione sbagliata. In questo modo, al contrario, sarà più chiaro il rapporto tra chi accusa e chi giudica. E questo è un vantaggio per ogni mio concittadino, a partire dagli stessi magistrati».

L’organizzazione dei due Csm e la diminuzione del potere

Come ha spiegato successivamente Zanon, «l’organizzazione dei due Csm, con il sorteggio, è mirata proprio a diminuire il loro potere. Risolveremo un problema di efficienza della giustizia. Così ci saranno nomine più veloci, ma soprattutto saranno scelti i migliori. Si premierà finalmente il merito. Non basterà più essere affiliato a questa o quella corrente». «L’obiettivo della riforma è proprio quello di avere una giustizia più giusta, trasparente e normale, non pensiamo ovviamente di risolvere tutti i problemi – ha ripreso -. Per farlo ci vuole una bacchetta magica, che non possediamo. Ma certamente pensiamo che così potremmo evitare tante di quelle storture che leggiamo quotidianamente sui giornali». All’ultima domanda dell’intervistatore, che gli ha chiesto se dall’affermazione precedente si riferisse al caso Garlasco, l’ex magistrato ha sottolineato che non ama «semplificare o generalizzare, ma certamente mi riferisco a una giustizia che sarà sempre più giusta».

 

 

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di Redazione - 20 Dicembre 2025