L'intervista
Veronica Passaretti insultata sui social per le foto ad Atreju: “L’odio della sinistra radicale è estremamente pericoloso”
L’odio politico della sinistra radicale, anche sui social, “è estremamente pericoloso”. A dirlo stavolta è Veronica Passaretti, addetta stampa della consigliera regionale del Lazio Chiara Iannarelli, che ha ricevuto centinaia di commenti volgari dopo aver pubblicato le sue foto ad Atreju su Threads. Come ha scritto sui social l’associazione “Giornaliste italiane”, la ragazza ha ricevuto “491 commenti offensivi e minacce per aver postato delle foto”, condannando quanto accaduto e solidarizzando con lei. Veronica partecipa da dieci anni alla manifestazione conservatrice, ma ciò che l’ha fatta riflettere “è che ancora una volta, i portatori di odio sono gli stessi che si riempiono la bocca con la Costituzione, che si dicono democratici e che sono sempre pronti a scendere in piazza contro il patriarcato e per il femminismo».
Puoi spiegare cosa è accaduto?
«Ho preso parte alla meravigliosa manifestazione di Atreju, come ogni anno da dieci anni a questa parte. Come di consueto, ho condiviso un carosello di foto questa volta sul social Threads, che mi ritraevano in un luogo che fieramente, continuerò a definire casa. In risposta ho ricevuto 491 commenti carichi di odio: offese, insulti e attacchi di ogni genere. Fortunatamente so bene chi sono e posso continuare a camminare a testa alta, senza lasciarmi scalfire».
Quali sono stati gli insulti che hai ricevuto?
«Cose del tipo “Il tuo cervello è tra le cosce”, “Atreju o Atroie”, “Merda umana”, “A testa in giù il badge, l’unico posizionamento corretto che vedo”, “donna e meloniana, fossi in te mi vergognerei”, “vatti a nascondere”. Lo ripeto, parliamo di frasi gravi, volgari e offensive tutte di questo tenore».
L’odio politico della sinistra radicale, anche sui social, è pericoloso?
«È estremamente pericoloso, ma ciò che fa riflettere è che, ancora una volta, i portatori di odio sono gli stessi che si riempiono la bocca con la Costituzione, che si dicono democratici e che sono sempre pronti a scendere in piazza contro il patriarcato e per il femminismo. Non ricordo neanche una volta in cui questa sinistra abbia mai alzato la voce per difendere il Presidente del Consiglio, minacciata e offesa in ogni modo, così come non lo fanno per ogni donna che non la pensa come loro. Lo abbiamo visto anche nel caso Kirk, che dimostra quanto questo clima sia agghiacciante. La libertà di idee e di espressione sono pilastri fondamentali della democrazia, non concetti astratti.
La stessa democrazia che viene minacciata ogni volta che l’odio politico prende il posto del confronto, assumendo le forme della violenza verbale, dell’intimidazione, della delegittimazione delle persone e delle istituzioni, o della strumentalizzazione del dissenso. Ogni atto che trasforma l’avversario in un nemico personale mette a rischio la convivenza civile e impoverisce lo spazio democratico».