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Per Trump, dopo il vertice di Berlino, “non siamo mai stati così vicini alla pace in Ucraina”

Dopo Berlino

Ucraina, Trump: «Non siamo mai stati così vicini alla pace». E ora tocca a Mosca dimostrare di volerla

Nel fine settimana atteso un nuovo round tra Usa e Kiev. Sul tavolo resta il nodo dei territori. Zelensky: «Gli americani vogliono trovare un compromesso e offrono una zona economica libera, che non significa sotto la guida della Federazione Russa. Nonostante tutto, discuteremo la questione»

Politica - di Luciana Delli Colli - 16 Dicembre 2025 alle 07:37

Dopo l’accordo di Berlino, che ha rinsaldato l’impegno comune di Europa e Usa a sostegno di Kiev, un nuovo giro di colloqui è atteso tra Ucraina e Stati Uniti nel fine settimana. Secondo quanto riferito da Axios, citando fonti americane, l’incontro potrebbe tenersi «forse a Miami, con gruppi di lavoro e personale militare che esamineranno le mappe». C’è da sciogliere ancora il nodo dei territori, che resta irrisolto anche dopo il vertice tedesco che, secondo quanto riferito da alcuni funzionari americani, «probabilmente ha risolto il 90% delle controversie tra Ucraina e Russia». Donald Trump dallo studio ovale, dopo la fine del vertice tedesco e una conversazione telefonica con Volodymyr Zelensky, ha detto che «siamo vicini come non lo siamo mai stati» alla fine della guerra. «Abbiamo avuto una buona conversazione. Le cose stanno apparentemente andando bene», ha aggiunto il presidente americano. Mosca intanto tace ma, come ha scritto sui propri social il presidente francese Emmanuel Macron, «ora spetta alla Russia scegliere la pace».

Trump: «Non siamo mai stati così vicini alla pace»

Fra i punti più qualificanti di Berlino c’è il fatto che Stati Uniti ed Europa si sono impegnati a fornire robuste garanzie di sicurezza e sostegno alla ricostruzione economica di Kiev, confermando che i confini internazionali non possono essere cambiati con la forza. L’affermazione di una linea di principio che ora deve essere misurata «sulle mappe», appunto. Rispondendo a una domanda dei giornalisti su quali incentivi avrebbe l’Ucraina a rinunciare ai territori, Donald Trump ha risposto che «beh, a dire il vero hanno già perso il territorio». Alla domanda se avesse sentito Putin di recente, poi, il presidente Usa ha risposto semplicemente «sì», senza entrare nei dettagli. Quanto alle garanzie di sicurezza Trump ha sottolineato che «lavoriamo con l’Europa, che avrà una grande parte».

Zelensky: «Non vogliamo rinunciare al Donbass, ma discuteremo la questione territoriale»

Dunque, resta il tema dei territori e, soprattutto, di come Mosca reagirà alle novità uscite da Berlino. Zelensky, dopo il vertice, ha ribadito che «l’Ucraina non riconoscerà il Donbass come territorio russo, né de jure né de facto», ma ha lasciato ampiamente intendere che è disposto ad arrivare a un punto di compromesso. «Non vogliamo rinunciare al nostro Donbass. Gli americani vogliono trovare un compromesso e offrono una zona economica libera, che non significa sotto la guida della Federazione Russa. Nonostante tutto, discuteremo la questione territoriale. È una delle questioni chiave su cui non abbiamo ancora raggiunto un consenso». E, dunque, nuovamente è Mosca a dover dimostrare che la volontà di arrivare a un cessare il fuoco non è un bluff.

 

 

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di Luciana Delli Colli - 16 Dicembre 2025