Sul muro della sede della Lega
“Spara a Giorgia”: scritta choc a Busto Arstizio firmata BR. Ancora odio contro Meloni e le Istituzioni
Dopo l'analoga minaccia a Marina di Pietrasanta, una nuova intimidazione contro il capo del Governo italiano è apparsa nel varesotto. Digos e commissariato indagano. Solidarietà di Crosetto e Calenda. L'opposizione tace ancora
Un’altra intimidazione. Un’altra violenta minaccia al Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni. Un’altra giornata di assordante silenzio da parte di chi anche stavolta non ha condannato. La notizia di una nuova scritta “spara a Giorgia” , firmata Brigate rosse, con tanto di stella a cinque punte, è giunta nella serata di ieri ed arriva da Busto Arstizio, nel Varesotto. Il muro scelto è la facciata della sede locale della Lega. A scoprirla è stata Vincenzo Marra, consigliere comunale del partito di Salvini, che all’agenzia di stampa AdnKronos ha raccontato di essersi recato “in sezione verso le 18.30, perché avevamo una riunione e ho trovato la scritta: il segretario ha contattato la polizia per poi fare la denuncia”, sottolinea. La prima reazione di Marra è stata quella di denunciare e di condannare “questo gesto perché fa pensare a un clima d’odio che c’è da parte di persone che vedono negativamente la Premier e il governo di centrodestra e cerca, anziché parlare e dialogare con le forze politiche, di esprimersi con odio: atti del genere comunque portano a un clima di violenza”.
La solidarietà di Guido Crosetto
Tra i primi a esprime vicinanza e solidarietà c’è il ministro della Difesa Guido Crosetto che attraverso una nota stampa ha dichiarato: “Una nuova scritta minacciosa rivolta alla Presidente Meloni; un altro gesto grave e inaccettabile, che contribuisce ad alimentare un clima sempre più teso e pericoloso. Da tempo assistiamo ad una deriva preoccupante, con un linguaggio che varca i confini del confronto democratico e scivola nell’odio ideologico. Nessuna critica politica, per quanto aspra, può mai giustificare minacce o istigazioni alla violenza. La storia del nostro Paese ci insegna quanto sia rischioso abbassare la guardia di fronte a segnali di questo tipo. Come Istituzioni e come cittadini abbiamo il dovere di condannare con decisione ogni forma di violenza politica. Esprimo la mia piena solidarietà al presidente Meloni: intimidazioni e gesti vili non fermeranno chi serve l’Italia con responsabilità“.
Solidarietà di Calenda
La solidarietà tempestiva sui social arriva anche dal leader di Azione, Carlo Calenda: “Solidarietà a Giorgia Meloni senza se e senza ma. Attenti perché il clima d’odio non va mai minimizzato“.
Silenzio di tanti
E mentre, a quanto si apprende, sul caso indagano sul caso la digos di Varese e il commissariato di Busto Arstizio, in molti hanno scelto di non intervenire su questo ennesimo atto minatorio indirizzato al presidente del Consiglio e dunque a tutte le istituzioni nazionali, così come già accaduto la scorsa settimana dopo la scritta analoga apparsa sul viale del mare di Marina di Pietrasanta, in Toscana. Sono pochi gli attesati di condanna pervenuti soprattutto dall’opposizione, per una aggressione che sta diventando ormai periodica . Ma la notizia della scritta è stata diffusa in serata e la giornata è lunga. Chissà che stavolta non prevalga il buonsenso anche in chi continua a tacere facendo finta che sia tutto normale.