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Primarie, Silvia Salis manda in frantumi i sogni e i progetti di Elly Schlein

Gli incubi di Elly

Silvia Salis rottama le primarie e dà una randellata ai sogni della Schlein: alla chiamata risponderei “assente”, andrebbero abolite

Mentre il campo largo affoga tra ideologia e cassonetti pieni, la sindaca Silvia Salis piccona il totem dei gazebo: Elly e l'altra Ilaria (la omonima di Bruxelles) sono avvertite...

Politica - di Ginevra Sorrentino - 26 Dicembre 2025 alle 13:13

Silvia Salis, la nuova “sceriffa” che agita il sonno di Elly Schlein (da Genova e non da Napoli o Bruxelles, s’intende) non ha nessuna intenzione di farsi dettare l’agenda dai veti incrociati del Nazareno. O dalle battaglie ideologiche della sua quasi omonima (Ilaria Salis di Avs). Sì, perché la sindaca, ex martellista in prestito alla politica, ha deciso di lanciare il suo attrezzo più pesante contro il cuore del dogma progressista: le primarie.

Silvia Salis, sempre più l’incubo di Elly Schlein

«Vorrei che io, la giunta e la nostra maggioranza avessimo il coraggio di lasciare in eredità a Genova dei problemi risolti». È questo l’auspicio di Silvia Salis, ex atleta e vicepresidente del Coni, da maggio sindaca del capoluogo ligure dopo aver vinto le elezioni alla guida del campo largo progressista. Una vittoria che da subito l’ha proiettata sullo scenario nazionale come possibile leader del centrosinistra, nonostante le sue riserve espresse sin da subito. E ribadite ancora oggi ai microfoni di Italpress: «Se qualcuno mi chiamasse per le primarie? Risponderò assente. Non solo perché faccio la sindaca di Genova, ma anche perché credo che le primarie andrebbero abolite, nella coalizione di centrosinistra come all’interno dei partiti», spiega Salis all’agenzia di stampa.

La sindaca rottama le primarie e manda in frantumi i sogni di Elly

Aggiungendo finanche: «È uno strumento che poteva aver senso quando celebravo una decisione già presa all’interno della dirigenza del partito, ma per quello che mi riguarda vorrei che i partiti o le coalizioni esprimessero i propri leader senza doverli fare scontrare l’uno contro l’altro». Chiosando emblematicamente sul punto: «Se si fanno delle primarie è una gara anche quella, seppure interna. Per quanto possano durare poco, una persona dovrebbe parlare male di quelli che il giorno dopo devono diventare i propri alleati. Ma che senso ha?». Porte chiuse, allora. Anche in caso di chiamata diretta: «Faccio la sindaca di Genova fino al 2030». E poi? «Adesso mi chiedete troppo», taglia corto.

Tra le righe del messaggio: se aprono i gazebo, finisce a sediate prima ancora di iniziare

Così, mentre nei corridoi del Pd si baloccano ancora con i gazebo e la democrazia partecipata per decidere chi debba perdere le prossime elezioni, la Salis taglia corto: «Le primarie andrebbero abolite». Una randellata che suona come una bocciatura senz’appello per la linea Schlein, fatta di consultazioni infinite e meline tattiche. Per la sindaca genovese, farsi la guerra in casa prima di sfidare l’avversario è un controsenso. Tradotto dal politichese: a sinistra si detestano così tanto che, se aprono i gazebo, finisce a sediate prima ancora di iniziare.

Salis l’incubo della Schlein e il sogno infranto del campo largo…

E il messaggio di Silvia Salis a Elly Schlein non può che arrivare forte e chiaro: a Genova comanda lei. E se il “campo largo” vuole sopravvivere, deve smetterla di giocare con i gazebo e iniziare a guardare in faccia la realtà. Nel frattempo, tutti gli altri – ami-nemici, potenziali alleati, e avversari – assistono allo spettacolo di una sinistra che, tra una Silvia e una Ilaria, tra un rifiuto e una primaria, non ha ancora capito da che parte è girata. E, soprattutto, in quale direzione andare…

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di Ginevra Sorrentino - 26 Dicembre 2025