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Sgombero di Askatasuna, Zangrillo striglia il sindaco Lo Russo: “Te l’avevamo detto. Non devono esistere zone franche”

Doccia fredda

Sgombero di Askatasuna, Zangrillo striglia il sindaco Lo Russo: “Te l’avevamo detto. Non devono esistere zone franche”

Politica - di Michele Bene - 18 Dicembre 2025 alle 12:24

“Caro sindaco, te l’avevo detto, te l’avevamo detto. Quanto emerso oggi durante le perquisizioni al centro sociale Askatasuna di Torino conferma ciò che denunciamo da tempo: quel già assurdo patto di collaborazione siglato con il Comune è stato un’altra volta apertamente violato”. Con queste parole, il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha commentato lo sgombero avvenuto stamattina nel centro sociale occupato dal 1996 in Corso Regina Margherita, rivolgendosi al sindaco del Pd Stefano Lo Russo. Il titolare del dicastero ha poi spiegato in cosa consistesse il patto degli antagonisti con il comune: “L’accordo prevedeva un utilizzo limitato e regolamentato degli spazi. La presenza di persone che vi abitavano stabilmente, ben oltre quanto consentito, dimostra che non c’è mai stata la volontà di rispettare le regole”.

In sostanza, “quando un patto viene tradito, quel patto cessa di avere valore. Non esistono zone franche né scorciatoie ideologiche che giustifichino l’illegalità”. Chi occupa spazi pubblici e non rispetta gli accordi presi con le istituzioni non può pretendere indulgenza o coperture politiche – ha proseguito – Askatasuna deve essere sgomberato: lo Stato non tratta con chi considera le regole un optional”.

Zangrillo striglia il sindaco torinese sullo sgombero di Askatasuna: “Te l’avevamo detto”

Il ministro Zangrillo ha poi evidenziato che “l’imbarazzante gestione della questione da parte del Comune e del sindaco ha, com’era ovvio, portato soltanto a una perdita di tempo. Parlare di patto sciolto, ora, non basta più”. Al momento, però, ci troviamo “nel bel mezzo di uno scenario che richiede responsabilità e azioni politiche, un lessico e un immaginario da Libro Cuore non risolveranno la situazione”. In conclusione, il titolare di Corso Vittorio Emanuele II ha chiesto che il primo cittadino del capoluogo piemontese “prenda atto concretamente della violazione e agisca di conseguenza: governare una città significa far rispettare le regole, non voltarsi dall’altra parte”.

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di Michele Bene - 18 Dicembre 2025