E parlano persino di censura
Saldatura tra progressisti ed estremisti: giovani pentastellati e comunisti a convegno in un centro sociale di Roma
I giovani pentastellati non disegnano il supporto dei compagni e dei centri sociali. A dimostrarlo è il convegno organizzato a Roma dal “Network giovani” del Movimento 5 stelle, assieme ai Giovani comunisti, nel centro sociale romano occupato Spin Time. Nel palazzo occupato tra l’Esquilino e San Giovanni, venerdì 19 dicembre alle 18, si terrà un’assemblea “aperta a cittadini ed associazioni su censura e libertà di pensiero in Italia”, come spiega la locandina dell’evento. Poco sotto i nomi delle associazioni, si legge la parola “democrazia” sbarrata con una striscia rossa e poi il titolo dell’incontro “Censura in tempo di guerra”.
Insomma, sembra un po’ utopico che i “nipoti ideali” di Grillo cerchino un’alleanza con i comunisti, visto che il Movimento 5 stelle nasce come organizzazione di rottura tra destra e sinistra. Ma non stupisce questa posizione trasformista, visto che l’ex premier Giuseppe Conte è riuscito a governare sia con la Lega che con il Pd, dimostrando di sapere cambiare idea velocemente. L’ospite della serata sarà il professor Angelo D’Orsi, noto per le sue posizioni filorusse. Parliamo di una personalità che si è contraddistinta, già da tempo, per le sue critiche all’Occidente e alla Nato. Ma non solo, perché il docente ha partecipato alle trasmissioni di Russia today, emittente moscovita considerata vicina al Cremlino, sanzionata da Usa e Ue come corriere di propaganda.
I giovani pentastellati organizzano un convegno con i comunisti dentro un centro sociale romano
Con la nuova trovata dei giovani pentastellati, si conferma una certa vicinanza tra l’estrema sinistra e l’ala progressista più istituzionale. Chissà se parleranno anche delle proteste dei collettivi nelle università italiane, che hanno tentato in ogni modo di sabotare gli eventi organizzati da Azione Universitaria sin dal 2022. Insomma, si parla tanto di conflitti e censura, ma negli atenei la sinistra radicale fa di tutto per evitare che gli altri esprimano le proprie posizioni: basti pensare a tutte le volte in cui David Parenzo e Maurizio Molinari sono stati attaccati con ferocia dagli antagonisti per la loro vicinanza alle posizioni israeliane.
Ebbene, l’evento di venerdì succede due cancellazioni al Polo del ‘900 e poi al Teatro Grande Valdocco di Torino, a cui avrebbero dovuto partecipare anche Moni Ovadia, Donatella di Cesare, Marco Travaglio, Tomaso Montanari e molti altri. Nel comunicato sui social, i comunisti e il Network giovanile a 5 stelle ha parlato dei due casi di annullamento, definendoli come frutto della “censura”. Strano che di bavaglio parlino proprio quelli che, anche dopo il crollo del muro di Berlino, continuano a definirsi comunisti.