Mai più zone franche
Retata di pusher a Tor Bella Monaca: sono tutti stranieri. L’ira del minisindaco Nicola Franco: «Vengono in Italia a vendere morte»
La polizia ha arrestato un cinese, un marocchino, un egiziano e due tunisini. Il presidente del Municipio si scaglia contro certa retorica immigrazionista e dice: «L'unica nota positiva che almeno questa volta sono stati confermati gli arresti in carcere»
Cinque arresti in poche ore in quattro distinti interventi nell’ultimo blitz della polizia contro lo spaccio di droga nella periferia della Capitale. A finire in manette sono stati cinque presunti pusher, individuati dagli investigatori dei “Falchi” della VI Sezione della Squadra Mobile nelle aree di Tor Marancia, Ponte di Nona e Tor Bella Monaca. «Un cinese, un marocchino, un egiziano e due tunisini. Nazioni “notoriamente” conosciute per le guerre in corso», ha commentato il presidente del Municipio 6, Nicola Franco di FdI, sottolineando l’ipocrisia di certo immigrazionismo. «Scappano dalle guerre (ci hanno sempre fatto credere) per venire a vendere morte in Italia. Quando ce ne renderemo conto sarà troppo tardi. L’unica nota positiva che almeno questa volta sono stati confermati gli arresti in carcere», ha concluso il minisindaco, da sempre in prima fila per la sicurezza del proprio territorio.
Cinque arresti, cinque stranieri: la rabbia del minisindaco Nicola Franco
Il primo arresto è scattato grazie a un dettaglio che non è passato inosservato agli occhi degli investigatori. Un giovane di origine cinesi, appena sceso da un taxi, si guardava intorno con atteggiamento guardingo prima di entrare in un negozio di casalinghi per acquistare un bilancino di precisione. Seguito a distanza dai poliziotti, è stato fermato subito dopo: addosso aveva tre involucri contenenti complessivamente circa 180 grammi di shaboo, una droga sintetica particolarmente diffusa nella comunità asiatica.
I pusher solitari e quelli in coppia
Nelle stesse ore, a Ponte di Nona, altri due interventi hanno portato all’arresto di un ventitreenne egiziano e di un 29enne di origine marocchina. I due operavano con modalità diverse ma complementari: il primo utilizzava una panchina come base operativa, dove nascondeva la cocaina, mentre il secondo custodiva la droga direttamente in tasca. Complessivamente sono stati sequestrati 14 grammi di cocaina.
L’ultimo arresto, in ordine di tempo, è avvenuto a Tor Bella Monaca, sullo stradone di via dell’Archeologia. Qui i Falchi stavano monitorando due giovani che, alla vista di un’auto delle forze dell’ordine, si erano momentaneamente allontanati per poi tornare poco dopo. Inseriti nel classico schema palo-venditore, i due hanno consegnato la dose al cliente poco prima che scattasse il blitz. Nel tentativo di sottrarsi all’arresto, si sono poi rifugiati all’interno di un palazzo, chiedendo aiuto a condomini e familiari. L’escamotage, tuttavia, è stato vanificato dall’intervento di ulteriori equipaggi inviati sul posto dalla Sala Operativa della Questura. Nel giro di pochi istanti, gli agenti hanno bloccato i fuggitivi, ripristinando la calma tra amici e parenti che si erano radunati in loro sostegno. Sottoposti a perquisizione personale, i due fermati, entrambi di origine tunisina, sono stati trovati in possesso di diverse dosi di cocaina e hashish. Tutti gli arresti sono stati convalidati dall’autorità giudiziaria competente.