Il commento
Pellegrino: (FdI): “La lista degli stupri non è una goliardata tra ragazzini: servono le scuse alle donne offese nella dignità”
Gentile Direttore, quanto è accaduto al Liceo Giulio Cesare non può essere minimizzato. La comparsa della cosiddetta “lista degli stupri” è un episodio che non può essere considerato una semplice leggerezza: ha ferito la dignità delle studentesse, esponendole a un’umiliazione profonda e a un senso di vulnerabilità che nessuna ragazza dovrebbe provare.
Le notizie di queste ore confermano la necessità di affrontare la vicenda con serietà, anche alla luce della comparsa di una seconda lista in un altro istituto di Lucca. La polizia ascolterà lo studente che ha scattato la foto prima che la scritta venisse rimossa, mentre l’istituto ha già preso posizione e avviato un percorso di sensibilizzazione sul rispetto. Anche il Ministero dell’Istruzione ha definito l’accaduto “gravissimo”, sottolineando l’importanza di chiarire ogni responsabilità.
La lettera dei genitori, che è già stata letta nelle classi, mi ha profondamente commossa. In quelle parole traspare una grande forza e dignità: la volontà di non voltarsi dall’altra parte, la solidarietà autentica verso le ragazze coinvolte e la consapevolezza che la violenza, anche solo evocata, colpisce l’intera comunità scolastica. È stato un gesto che ha saputo dare voce a un dolore condiviso.
La scuola è il luogo in cui si formano identità e relazioni. È qui che i ragazzi devono imparare che ogni coetanea è una persona con un valore inviolabile: un essere umano con desideri, fragilità e aspirazioni. Ridurla a un nome su un muro significa trasformare una persona in un bersaglio, normalizzando un linguaggio di sopraffazione che non può avere spazio in nessun contesto educativo.
Nel mio lavoro ho incontrato donne capaci di superare ostacoli enormi grazie alla loro determinazione. Ma la forza individuale non basta se l’ambiente intorno non è sicuro e rispettoso. Ogni ragazza ha diritto a crescere protetta, riconosciuta, tutelata.
Per questo è necessario un gesto chiaro e responsabile da parte di chi ha causato questa ferita: scuse sincere, accompagnate da un percorso di comprensione e cambiamento. Il rispetto non nasce da una punizione, ma dalla consapevolezza profonda del valore dell’altra persona.
La dignità della donna deve restare un principio non negoziabile. Le scuole hanno il compito di guidare i giovani verso relazioni fondate sulla cura, sul rispetto e sulla responsabilità. Solo così un episodio così doloroso potrà trasformarsi in un’occasione di crescita per tutta la comunità.
*senatrice di FdI