Dati Inps
Occupazione in Italia: in un anno +357mila posti di lavoro. Nove su dieci sono a tempo indeterminato
Continua il trend positivo di crescita per l'occupazione nazionale che dall'avvento del governo Meloni ha cambiato definitivamente marcia rispetto al passato. Dei nuovi contratti l'89% è a tempo indeterminato
I dati sul lavoro continuano a sorridere all’Italia, che sembra aver invertito definitivamente un trend negativo che per anni aveva portato la nazione agli ultimi posti delle classifiche internazionali. Negli ultimi tre anni, grazie anche alle politiche messe in campo dal governo Meloni, i numeri su occupazione e disoccupazione registrano ogni mese variazioni positive, rilevate da diversi istituti di ricerca all’unanimità. Così oggi a regalare una soddisfazione pre-natalizia è stato l’Inps che nel mese di settembre ha registrato un “saldo annualizzato positivo” : 357mila nuovi posti di lavoro nel settore privato. Il dato dell’istituto previdenziale è calcolato come somma delle differenze tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi e rappresenta la variazione tendenziale su base annua delle posizioni di lavoro.
A tempo indeterminato l’89% dei nuovi contratti
I contratti a tempo indeterminato pesano per l’89% su questa variazione tendenziale, con un saldo pari a +319.000 rapporti di lavoro, per le altre tipologie contrattuali la variazione è risultata anch’essa positiva e pari a +38.000 rapporti di lavoro, su questo dato hanno inciso da un lato gli incrementi dei rapporti di lavoro intermittenti (+26.000), stagionali (+18.000), a tempo determinato (+4.000) e in somministrazione (+3.000), mentre sono risultati in calo i rapporti di lavoro in apprendistato (-12.000). Questi i dati di sintesi dell’Osservatorio sul mercato del lavoro dell’Inps che rileva e analizza i movimenti dei rapporti di lavoro – assunzioni, trasformazioni e cessazione – e delle prestazioni di lavoro occasionale.
Assunzioni attivate nel 2025 dai privati oltre i 6,1 milioni
Complessivamente le assunzioni attivate nel 2025 dai datori di lavoro privati fino a settembre sono state 6.162.000, in flessione rispetto allo stesso periodo del 2024 (-1,8%). Tale tendenza accomuna la maggior parte delle tipologie contrattuali: contratti in apprendistato (-7,3%), a tempo indeterminato (-4,8%), in somministrazione (-4,1%), a tempo determinato (-1,9%). Crescono i contratti di lavoro stagionale (+1%) e quelli di lavoro intermittente (+4,6%). Le trasformazioni da tempo determinato tra gennaio e settembre 2025 sono risultate 576.000, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2024 (+2,7%).
Aumentano anche gli apprendistato
In aumento anche le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo (+5,6%), passate da 82mila nei primi nove mesi del 2024 a 86mila nello stesso periodo del 2025. Le cessazioni nei primi nove mesi del 2025 sono state 5.541.000, anch’esse in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-1,9%). Concorrono a questo risultato i contratti in apprendistato (-6,1%), i contratti in somministrazione (-4,5%), i contratti a tempo indeterminato e determinato (-2,7%) e stagionali (-0,5%); in controtendenza solo i contratti di lavoro intermittente (+6,1%).
Nuovi rapporti di lavoro: +20% rispetto al 2024
Nel corso dei primi nove mesi del 2025 le attivazioni di rapporti di lavoro incentivati – comprendenti sia nuove assunzioni che variazioni contrattuali – registrano una crescita significativa pari al +20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale aumento coinvolge le attivazioni con esonero contributivo giovani (+42%), con l’incentivo donne (+4%) e le altre misure (+2%). Queste variazioni sono riconducibili, in larga parte, alla proroga dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025, degli esoneri totali per i giovani e le donne (ai sensi del D.L. n. 60/2024 e della L. n. 207/2024). Nel corso dei primi nove mesi del 2025, rispetto al corrispondente periodo del 2024, sono diminuite sia le assunzioni a tempo indeterminato (-30%) sia quelle a termine (-3%). Per le cessazioni si rileva una flessione per quelle a termine (-5%) e un aumento per i contratti a tempo indeterminato (+2%). Il saldo annuale – e quindi la variazione tendenziale – è risultato positivo a settembre 2025 (+3.000), una crescita dovuta quasi esclusivamente al saldo positivo delle posizioni di somministrazione a tempo indeterminato (+3.216).
Prestazioni occasionali: +20mila unità
La consistenza dei lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO) a settembre 2025 si attesta intorno alle 20.000 unità, in aumento del +3,9% rispetto allo stesso mese del 2024; l’importo medio mensile lordo della remunerazione effettiva risulta pari a 232 euro. Quanto ai lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF), a settembre 2025 risultano circa 12.000, sostanzialmente stabili (+0,3%) rispetto a settembre 2024; l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 181 euro.