Triste Natale
Non c’è pace per la Famiglia nel bosco, Roccella: “Nessuno pensa alle conseguenze psicologiche dell’allontanamento”
Non c’è pace per la famiglia nel bosco. Fa discutere il verdetto della corte d’Appello che ha negato il ricongiungimento dei tre fratellini con i genitori, richiesta contenuta nel ricorso presentato dai legali della coppia anglo-australiana che viveva nel bosco di Palmoli. Tra i primi a scendere in campo, rammaricata, la ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella. “E così, neanche per Natale i bambini della cosiddetta ‘famiglia nel bosco’ potranno tornare a casa con mamma e papà”, scrive su Facebook.
Famiglia nel bosco, Roccella: nessuno pensa alle conseguenze psicologiche dell’allontamento
“Di questa famiglia – prosegue – abbiamo letto tutto e di tutto. Con un’intromissione di apparati dello Stato in scelte e stili di vita che ciascuno è libero di non condividere. Ma che ancora non si capisce cosa abbiano a che fare con una decisione, quella di separare i figli dai genitori, che dovrebbe essere assunta solo in casi estremi. E di fronte a pericoli vitali”. Una considerazione di buon senso quella della titolare della Famiglia, delle Pari opportunità e della Natalità. “Abbiamo letto sui giornali le valutazioni dei magistrati e dei servizi sociali sulle potenziali conseguenze di abitudini e scelte educative. Ma assai meno sembra che ci si preoccupi delle conseguenze psicologiche che l’allontanamento dalla famiglia può produrre su bambini così piccoli. E che sono destinate a durare. Non si tratta di contrapporre l’Eden del bosco al Moloch statale. Ma di ribadire un concetto che troppo spesso ormai sembra essere dimenticato. Gli allontanamenti dei minori devono essere un’extrema ratio, dettata da rischi gravissimi e immediati. Non decisioni che, con tutto il rispetto, legittimano il sospetto che ci si trovi al tempo stesso di fronte a una deriva ideologica e a un arroccamento corporativo”. Quando ci sono di mezzo i bambini – conclude Roccella – non devono esistere né ideologie né corporazioni. Faremo tutto ciò che è possibile e che è necessario per cambiare questo sistema, nel supremo interesse dei minori.
Siracusano: errare è umano, perseverare è diabolico
“Davvero assurda la decisione dei giudici che impedisce ai bambini della cosiddetta ‘Famiglia del bosco’ di tornare a casa per le festività”. È il parere di Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia. “Staccare i bambini dai propri genitori rappresenta il gesto più estremo e doloroso che si possa compiere. Farlo nel periodo di Natale, un momento simbolo di affetto e calore familiare, è ancor più inaccettabile. Errare è umano, perseverare è diabolico. Tanti bambini hanno paure e fragilità, alcune quotidiane e innocue, come la paura della doccia, che anche mio figlio conosce. È nostro dovere proteggerli e tutelarli in ogni circostanza, senza derive che sembrano più ideologiche e non invece dettate dal buonsenso”.