Il futuro è oggi
“No White Strawberries.”, il podcast di Enel per capire come funziona davvero e dove ci porterà l’Intelligenza artificiale
Il programma in 16 puntate nasce come momento di formazione per i 60mila dipendenti dell'azienda, ma è disponibile online per chiunque abbia voglia o esigenza di approfondire le nuove frontiere della tecnologia e i temi d'avanguardia del nostro tempo
Sedici episodi, sette esperti coinvolti, un contenitore per scoprire tutto – o quasi – quello che c’è da sapere per orientarsi tra le sfide dell’Intelligenza artificiale. È No White Strawberries., una serie di podcast prodotti da Enel per i propri 60mila dipendenti nel mondo, ma messi a disposizione di chiunque abbia voglia, curiosità o esigenza di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per affrontare le nuove frontiere della tecnologia e i temi d’avanguardia del nostro tempo.
“No White Strawberries.”: il podcast di Enel sull’Intelligenza artificiale
Il programma, già accessibile, può essere ascoltato su Youtube e Spotify. Ogni mercoledì viene rilasciata una nuova puntata. Ciascuna esplora un aspetto specifico dell’Ai con l’obiettivo di fornire tanto al personale Enel quanto al grande pubblico gli strumenti critici per comprendere i cambiamenti in atto e quelli che verranno, non solo dal punto di vista tecnologico ma anche culturale e sociale.
«Abbiamo dato forma a uno spazio di dialogo vivace e stimolante, in cui ingegneri, filosofi, manager e altri esperti si confrontano su temi cruciali per il presente e per il futuro», si legge nella presentazione di Enel, in cui si sottolinea anche l’importanza che l’azienda attribuisce alla formazione continua dei propri dipendenti.
Una squadra di esperti per parlare di un presente che è già futuro
Le diverse puntate di No White Strawberries. sono curate dai filosofi Mario De Caro e Gino Roncaglia; dal docente di ingegneria dell’informazione e inventore Sergio Barbarossa; dall’architetto e direttore della Cluster for Sustainable Cities e fondatore di Media Hub, Alessandro Melis; dal giurista Giovanni Guzzetta; dall’esperto di etica dell’Ai Enrico Panai; dal leader dell’Ai Ethical Working Group di Enel, Giampiero Obiso. Singolarmente o in coppia, ciascuno di questi esperti guida l’ascoltatore attraverso una delle molte sfaccettature dell’Intelligenza artificiale.
Domande, risposte, confronto: gli episodi di “No White Strawberries.”
La prima puntata, a cura di De Caro, è dedicata a “I sistemi artificiali e la comprensione”, con una panoramica «dal bagliore di Hal 9000 alle sfide dell’Ai: linguaggio, emozioni e coscienza ridefiniscono i confini tra umano e artificiale». La seconda, curata da Barbarossa, è su “Dati o modelli? Le due anime dell’intelligenza artificiale”, che – si legge nella presentazione – «si muove tra due poli: la potenza dei dati e la profondità dei modelli». Nel terzo episodio De Caro e Panai dialogano su “Ai: libera o regolamentata?”, attraverso «un’immersione nella regolamentazione europea dell’intelligenza artificiale, dove opportunità e rischi si intrecciano con sfide geopolitiche». Nel quarto Barbarossa risponde alla domanda “Come apprende l’Ai?”, chiedendosi «perché un bambino impara rapidamente a riconoscere un cane, mentre l’Ai ha bisogno di essere addestrata con milioni di esempi?».
E, ancora, nel quinto appuntamento ci si chiede “I Large Language Models possono capire il linguaggio?”. De Caro si concentra sul fatto che «i confini tra imitazione e autentica comprensione si fanno sempre più sfumati, aprendo le porte alla complessità del pensiero artificiale». Le differenze tra “Memoria umana e memoria artificiale” sono al centro del confronto della sesta puntata tra De Caro e Barbarossa, che si chiedono: «Le macchine possono davvero ricordare senza vissuto?». Nel settimo episodio il focus è su come “Apprendere con l’Ai”. Stavolta De Caro dialoga con Roncaglia, approfondendo «rischi, opportunità e il delicato equilibrio tra tecnologia e formazione personale». Al tema della “Ai depotenziatrice di diritti” è dedicata la registrazione di Guzzetta, che riflette sul fatto che «l’Ai promette progresso, ma porta con sé rischi per i nostri diritti fondamentali. La sfida è aperta: umani e macchine devono crescere insieme».
Nella nona puntata Guzzetta affronta lo stesso argomento, ma ribaltando la prospettiva: “Ai potenziatrice di diritti”, ovvero «una straordinaria occasione per potenziare i nostri diritti e il benessere collettivo». Il decimo podcast, curato da De Caro, si chiede: “L’Ai crea o copia molto bene?”. «Arte e Ai si incontrano, un dialogo tra filosofia e tecnologia che ridefinisce creatività e immaginazione aprendo a domande inattese», è la linea guida dell’episodio. Nell’episodio successivo il filosofo integra il ragionamento guardando a “La nuova Ai: creatività senza creatori”: «L’idea che l’intelligenza artificiale non possa essere creativa sembra intuitiva, ma è davvero così?», è la domanda di fondo.
La parola torna poi a Barbarossa su “Alice nel Paese delle Meraviglie e l’Ai: la capacità di generalizzazione”. «Generalizzare, adattarsi, comprendere, reinventarsi di fronte all’inaspettato: così le macchine si avvicinano davvero all’intelligenza umana», viene spiegato in anteprima. Nel tredicesimo episodio Melis fa un viaggio attraverso le epoche dal titolo “Dalle caverne all’algoritmo”, in cui rileva che «la creatività nasce da ciò che non era previsto. La vera domanda non è se l’Ai sarà creativa, ma se noi sapremo esserlo ancora insieme a lei». Puntata numero 14: De Caro e Barbarossa dialogano su “Correlazioni ingannevoli: l’Ai e il perché delle cose”, parlando del «paradosso dei gelati e degli squali: l’Ai è in grado di distinguere tra correlazione e casualità?». Nel quindicesimo podcast Barbarossa approfondisce il tema “Ai simbolica o Ai data-driven?”, mettendo a confronto «la potenza delle reti neurali e la chiarezza del pensiero simbolico: una nuova Ai, capace di dedurre, scegliere e continuare a sorprendere». Infine, “Possiamo affidare un’infrastruttura critica ad un agente Ai?”, si chiedono Barbarossa e Obiso nel sedicesimo e ultimo episodio di questa prima serie di No White Strawberries., spiegando che «l’AI agentica incontra il settore elettrico, portando con sé la promessa di decisioni autonome e strategie innovative».
Resta dunque un’ultima domanda, quella che i promotori del podcast rivolgono al pubblico: «Noi accendiamo le voci, tu liberi la curiosità. Ci stai?».