Un documento inedito, consegnato da Annamaria Mazzari, ex suora conosciuta fino al 2004 come Suor Elisabetta, riaccende i riflettori sul caso del Mostro di Firenze. La Mazzari, che fu assistente spirituale di Pietro Pacciani durante i processi, ha custodito per decenni un foglio dattiloscritto con l’intestazione «Retau 1974» e un elenco di otto nomi.
Mostro di Firenze, la lista di Pacciani
Accanto a ogni nome compaiono sigle e cifre compatibili con importi in lire, eccetto quello di un certo “Duca”, barrato con una riga. La ex religiosa descrive il documento come «una squadra della morte composta da sette persone con un unico obiettivo», precisando che «Pacciani fu solo un incidente di percorso» e che non avrebbe fatto parte del gruppo pur conoscendone alcuni membri.
L’elenco comprende Rodolfo Fiesoli, Luigi Goffredi, Rolf Reinecke, “Duca”, Joe Bevilacqua, Francesco Calamandrei, Francesco Narducci e Giulio Cesare Zucconi. Il foglio è stato analizzato in una nuova puntata di Pulp Podcast, condotta da Fedez e Mr. Marra, dedicata alla “suora che detiene i segreti di Pacciani e del Mostro di Firenze”. Insieme a un esperto del Cnr, i due hanno cercato di chiarirne la provenienza e il possibile valore investigativo.
«Non è una prova di colpevolezza – spiegano i conduttori – ma un reperto che solleva interrogativi legittimi, anche perché nessuno dei nomi indicati appare casuale». Tutti, infatti, risultano collegati in qualche modo alle indagini sul Mostro di Firenze.
I nomi di Narducci e Calamandrei
Tra i più controversi figurano Francesco Narducci e Francesco Calamandrei. Il primo, medico perugino trovato morto nel 1985, è stato al centro dell’inchiesta condotta dal magistrato Giuliano Mignini, che ipotizzò legami tra i delitti e ambienti esoterici, senza mai arrivare a verità giudiziarie definitive. Calamandrei, farmacista fiorentino, fu invece indagato come possibile mandante, ma venne assolto nel 2008 “perché il fatto non sussiste”.
Il mistero del documento
Secondo una perizia del professor Giovanni Bottiroli del Cnr, il foglio sarebbe autentico e databile tra gli anni ’60 e ’80. Il materiale, dichiara il perito, «non mostra elementi che indichino una creazione recente». La carta proviene da un vecchio modulo fiscale e il testo, battuto con una Olivetti Lettera 32, risulta compatibile con l’epoca indicata.
Gli otto duplici omicidi attribuiti al Mostro di Firenze restano uno dei misteri più oscuri della cronaca italiana. Il nuovo documento, anche se non probante, riapre vecchie domande su un caso che, a quarant’anni di distanza, continua a sfidare la verità giudiziaria.