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Minori e abuso di internet, l’Australia fa sul serio: entra in vigore la legge che vieta i social agli under 16

Misura bipartisan

Minori e abuso di internet, l’Australia fa sul serio: entra in vigore la legge che vieta i social agli under 16

Esteri - di Alessandra Danieli - 9 Dicembre 2025 alle 17:00

L’Australia è pronta e fa da apripista. Da domani entra in vigore il divieto dell’uso dei social per bambini e ragazzi sotto i 16 anni che è stato approvato un anno fa. Un milione di account di utenti under 16 sulle diverse piattaforme dovranno essere disattivate o rimosse dalle società che le gestiscono. E dovranno adottare “misure ragionevoli” per assicurare che bambini e ragazzi non possano aprirne di nuovi. Le legge, presentata dal partito laburista del premier Anthony Albanese ma appoggiata anche da gran parte dell’opposizione, ha dato quindi un anno di tempo alle piattaforme per trovare il modo di applicare questo limite di età (il più alto al mondo). Sono previste sanzioni fino a 50 milioni di dollari australiani (oltre 28 milioni di euro) per le società che non impediranno agli under 16 di avere account.

Australia, entra in vigore la legge che vieta  i social agli under 16

“Con una legge noi proteggiamo la generazione alfa dall’essere risucchiata nel purgatorio da algoritmi predatori descritti dall’uomo che li ha creati come “una cocaina comportamentale‘”. Con queste parole la ministra delle Comunicazioni, Anika Wells, nei giorni scorsi ha difeso la legge come una misura per proteggere i più piccoli dalla dipendenza dai social che secondo gli esperti può avere effetti disastrosi sulla salute mentale. Anche se la legge ha il sostegno della maggioranza degli australiani, il 77% secondo un sondaggio fatto al momento della sua approvazione, non sono mancate in questi mesi critiche alla misura. C’è chi sostiene che negare l’accesso ai social agli under 16 rischia di colpire gruppi marginalizzati, come i residenti nelle zone più remote della sconfinata nazione. Due ragazzi di 15 anni hanno anche presentato un ricorso alla Corte Suprema.

La resistenza delle piattaforma che rischiano sanzioni salate

Ma i sostenitori della misura sono sicuri che, vedendo i risultati in Australia, il resto del mondo adotterà il bando, che sta incontrando una fiera resistenza da parte le piattaforme social. “Io parlo sempre di questo come della prima tessera del domino, per questo loro stanno opponendo questa resistenza”, ha detto Julie Inman Grant, commissaria per la sicurezza online. Instagram, YouTube, TikTok, Facebook, X, Snapchat e Reddit sono tra le piattaforme che hanno detto che rispetteranno la misura. Alcune hanno adottato il divieto ancora prima della scadenza di domani. Meta infatti il mese scorso ha detto che avrebbe iniziato già dal 4 dicembre a chiudere gli account degli under 16 su Instagram, Threads e Facebook.

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di Alessandra Danieli - 9 Dicembre 2025