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La Commissaria Ue al Lavoro, Roxana Minzatu

Ennesima botta per i gufi

La Commissaria Ue loda l’Italia sulla ripresa dei salari e smentisce “Repubblica” che le aveva fatto dire tutt’altro

Il quotidiano intervista Roxana Minzatu e fa un titolo accusatorio, lei chiarisce: «Non riflette affatto quello che ho detto. I salari reali dell'Italia stanno mostrando una ripresa dopo anni di declino. I numeri sono davvero incoraggianti»

Politica - di Federica Parbuoni - 4 Dicembre 2025 alle 19:43

L’ansia di presentare un’Italia allo sbando e bacchettata dall’Ue costa una pubblica smentita a Repubblica. La commissaria europea al Lavoro, la social democratica rumena Roxana Minzatu, si è trovata a dover correggere il titolo di un’intervista rilasciata alla testata che recitava «Italia debole, c’è molto da fare per aumentare i salari», travisando il senso delle sue parole. «Nel 2024 abbiamo visto che i salari reali dell’Italia stanno mostrando una ripresa dopo anni di declino. Si prevede che i salari nominali aumenteranno di circa il 2,7% nel 2024, quindi i numeri sono davvero incoraggianti», ha spiegato infatti Minzatu, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles sulla presentazione della nuova strategia sulla creazione di posti di lavoro di qualità in Ue.

La Commissaria Ue loda l’Italia sulla ripresa dei salari e smentisce “Repubblica”

«Purtroppo il titolo non riflette affatto quello che ho detto. Chiunque legga il testo dell’intervista, sarà d’accordo con me», ha aggiunto la commissaria e vicepresidente esecutiva Ue, spiegando di aver evidenziato «evoluzioni positive sulle dinamiche occupazionali degli ultimi due anni. Ho menzionato che in Italia l’aumento è del 67,1%. Ho menzionato che abbiamo anche un tasso di disoccupazione in calo», mentre per quanto riguarda il recupero dei salari reali rispetto al costo della vita si tratta, ha precisato, di una «preoccupazione che affrontiamo con diversi Stati membri».

La «soddisfazione» per la collaborazione tra Bruxelles e Roma

La commissaria ha anche chiarito che «lavoro molto da vicino con le autorità italiane», come anche con gli altri Paesi Ue, in modo da «usare i fondi Ue, utilizzare tutti gli strumenti che abbiamo, legislativi o non legislativi, ma anche il dialogo, affinché siamo in grado di fornire una migliore ripresa dei salari reali in tutta la nostra Unione». «Sono molto soddisfatta – ha poi rivendicato – della mia collaborazione con il governo italiano».

FdI: «Chi lo dice alla sinistra?»

Insomma, ancora una volta i “profeti di sventura” sono stati smentiti e ciò che resta è il riconoscimento del lavoro fatto dal governo, dopo anni di immobilismo e «declino», come sottolineato da Minzatu. «In Italia i salari reali tornano a crescere. C’è ancora molto da fare, ma il trend positivo certificato dalla Commissione europea conferma la bontà della direzione intrapresa dal governo Meloni: rimettere al centro il lavoro, la qualità dell’occupazione e il potere d’acquisto degli italiani», è il commento postato da FdI sui propri social, accompagnato dalla domanda: «Chi glielo dice alla sinistra che continua a proporre il salario minimo – che in dieci anni di governo non ha mai fatto – come la panacea di tutti i mali?».

La «prova concreta della capacità del Paese di rafforzare il potere d’acquisto»

Il riconoscimento da parte della Commissione Ue è stato accolto con soddisfazione anche dalla delegazione europea di FdI. «Purtroppo scontiamo decenni di decrescita degli stipendi italiani rispetto all’inflazione, ma finalmente la tendenza si è invertita e in maniera sempre più vigorosa. Grazie anche all’attenzione che il governo sta riservando alle retribuzioni, attraverso soprattutto efficaci misure di sgravio fiscale», ha commentato l’eurodeputato e co-presidente di Ecr, Nicola Procaccini. Giovanni Crosetto, membro della Commissione per i problemi economici e monetari di Strasburgo, ha sottolineato che la crescita dei salari reali «è una prova concreta della capacità del Paese di rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori e di creare le condizioni per rimettere l’Italia su un percorso di crescita virtuoso».

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di Federica Parbuoni - 4 Dicembre 2025