AmCham Italy
Italia-Usa, Marcenaro Lyon: “Boom dell’export cantieristico: made in Italy antidoto ai dazi di Trump”
“Nei primi nove mesi del 2025 l’export italiano negli Usa ha registrato una forte crescita, trainata soprattutto dalla cantieristica navale, con un +34,7% rilevato dall’ISTAT a settembre su base mensile rispetto allo stesso mese dell’anno precedente”. Così Roberta Marcenaro Lyon – rappresentante di AmCham Italy in Washington DC e Texas e al vertice di IMARK holding di società profit e no profit che promuove negli Stati Uniti il Made in Italy nel design, nella moda e nella gastronomia – nel commentare il sentiment positivo riguardo le relazioni economiche tra Italia e USA.
“L’interscambio complessivo Italia-USA ha raggiunto quest’anno la cifra record di 137 miliardi di euro di cui il nostro export vale oltre 70 miliardi di euro, a testimonianza di quanto sia forte il legame che unisce i nostri due Paesi. Ma senza dubbio questo nuovo assetto delle relazioni commerciali tra USA ed Europa deve essere vissuto come una opportunità. Finora il made in Italy sta andando piuttosto bene e il mercato nord americano, gli Stati Uniti rimane il secondo sbocco più importante per i nostri prodotti dopo l’Unione Europea. Ma serve un approccio più proattivo. Il Made in Italy oltre l’oceano, verso gli Stati Uniti d’America, si porta diventando davvero americani – aggiunge Roberta Marcenaro Lyon – Penetrare il mercato statunitense significa entrare nelle dinamiche di quel Paese, fondandosi come company in loco. E non come mera strategia per superare le barriere doganali imposte dai dazi entrati in vigore con la nuova amministrazione Trump, ma come adattamento alle dinamiche di una nazione che ha nei suoi caratteri originari e fondativi – sin dalla dichiarazione di Indipendenza del 1776 – la missione di emanciparsi e affermarsi nel mondo attraverso il rafforzamento delle proprie competenze tecnico-commerciali. Sempre più aziende lo stanno capendo, con un flusso di investimenti diretti esteri dall’Italia verso gli Stati Uniti che nel 2022 – ultimo dato ISTAT disponibile – ha raggiunto i 5,4 miliardi di dollari, un aumento quasi del 70% rispetto al 2021, e lo stock complessivo ha superato i 39,8 miliardi di dollari. A cui si aggiungeranno i 10 miliardi di investimenti italiani annunciati dalla premier Giorgia Meloni al Presidente Donald Trump lo scorso aprile”.