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Islamogoscismo in Italia: quella sinistra che chiude un occhio sul fondamentalismo musulmano e sugli estremisti di area

Un problema serio

Islamogoscismo in Italia: quella sinistra che chiude un occhio sul fondamentalismo musulmano e sugli estremisti di area

Politica - di Gabriele Caramelli - 16 Dicembre 2025 alle 15:32

La sinistra italiana resta in silenzio, o fa finta di non vedere, davanti alle ingerenze musulmane nella società italiana. Stiamo parlando di un fenomeno che ha un nome ben preciso, ossia l’islamogoscismo. Un termine che deriva dal francese e indica una certa sudditanza tra i progressisti e le frange più radicali nei confronti dell’Islam politico. Basti pensare al rito dell’autoflagellazione musulmana “Ashura”, avvenuto nei primi giorni di luglio 2025 nella Milano amministrata dal sindaco di sinistra Beppe Sala. Circa 1300 musulmani sciiti sono scesi in piazza per commemorare la morte dell’imam Hussein, morto durante la battaglia di Karbala avvenuta più di mille anni fa. In quel caso, il primo cittadino non ha commentato la vicenda, preferendo evidentemente il silenzio.

Ma non finisce qui, perché più recentemente abbiamo assistito a un fatto piuttosto eclatante in Campania. La candidata di Avs Souzan Fatayer, che si presentava alle elezioni regionali come una “na palestinese napulitana”, a settembre aveva condiviso sui social un post filo-nazista che ha suscitato la condanna della comunità ebraica. “Le parole di questo ebreo fanno rimpiangere l’incompleta missione di Hitler”, si leggeva nella didascalia del video che ritraeva l’ex ambasciatore israeliano Dror Eydor. Il diplomatico, ospite a Stasera Italia, aveva detto: “Bisogna distruggere Gaza”. In seguito, la donna si è scusata, affermando di aver commesso una “disattenzione”, affermando di non aver letto la caption che accompagnava la ripresa.

Islamogoscismo, la sinistra che va a braccetto o fa finta di non vedere l’estremismo islamico

Il 23 febbraio 2023, la deputata del Movimento 5 stelle Stefania Ascari ha tenuto una conferenza stampa alla Camera insieme a Mohammed Hannoun sulle “violazioni e aggressioni contro i palestinesi” da parte di Israele. Il presidente dell’Associazione dei palestinesi, in un’intervista ad Alanews pubblicata il 16 agosto 2025, aveva affermato di essere “simpatizzante di Hamas” e che il nucleo terroristico fosse “il legittimo rappresentante del popolo palestinese”. In seguito, Hannoun ha ricevuto il raspo da Milano per un anno, motivato dall’accusa di “istigazione alla violenza”.

Venendo a fatti più recenti, il 28 novembre scorso la redazione de “La Stampa” a Torino è stata assaltata da un branco di antagonisti: alla fine del mese, sono state identificate 36 persone. Ma uno degli altri dati già inquietanti riguarda le scritte ritrovate nella sede del quotidiano, come “Free Shahin”, riferito l’imam di Torino che è stato rilasciato dal Cpr di Caltanissetta il 15 dicembre 2025, dopo che la Corte d’appello di Torino ha annullato il provvedimento di espulsione emesso dal Ministero dell’Interno. Mohammad aveva detto di essere d’accordo con quanto accaduto il 7 ottobre 2023 e e che il massacro dei miliziani di Hamas in Israele, in cui furono uccise circa 1.200 persone e altre 250 furono rapite, “non è una violenza”.

L’estrema sinistra ci mette il carico più pesante…

L’11 ottobre 2023, in un presidio pro-Pal a Milano, il Partito comunista dei lavoratori, organizzato assieme a Cambiare rotta e alle femministe di “Non una di meno”, sono stati distribuiti volantini con la falce e martello con delle frasi scandalose. “La resistenza palestinese il 7 ottobre ha conseguito una vittoria memorabile – si legge sul foglio -. Una nuova e gloriosa pagina è stata scritta”. Il 4 novembre dello stesso anno, nel medesimo capoluogo lombardo, il partito marxista-leninista italiano è sceso in piazza al fianco della comunità palestinese italiana e dei centri sociali con un cartello che recitava: “Con Hamas, le brigate Ezzedin al-Qassam e il popolo palestinese per la liberazione della Palestina”. Insomma, il messaggio è piuttosto chiaro: la sinistra radicale non fatica ad esprimere vicinanza al fondamentalismo islamico. Dunque, l’islamogoscismo in Italia non è una falso allarme, ma un problema che esiste davvero.

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di Gabriele Caramelli - 16 Dicembre 2025