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In Sardegna il campo largo sempre più campo minato: ora anche Avs si rivolta contro Todde
La Regione presentata come "modello" da Conte, Schlein & co dimostra l'impossibilità della coalizione di governare: dopo l'addio degli assessori a Sanità e Agricoltura, la giunta rischia di nuovo. Con il benestare di Bonelli e Fratoianni
Guai grossi per il campo largo in Sardegna, che sta diventando un vero e proprio campo minato. Dopo lo scontro della settimana scorsa con conseguente revoca della delega all’assessore alla Sanità, Armando Bartolazzi del M5S, e il cambio all’Agricoltura, dopo le dimissioni di Gian Franco Satta dei Progressisti, ora la presidente Alessandra Todde si trova alle prese con il ricatto di Avs, che non ci pensa proprio a sostenere l’ampliamento della fabbrica di armi Rwm del Gruppo Rheinmetalln cui lei ha dato un sostanziale via libera.
Avs si rivolta contro Todde: il no di consiglieri e assessore alla delibera su Rwm
«Siamo contrari alla delibera che autorizzerebbe l’ampliamento della fabbrica di armi della società tedesca Rwm del Gruppo Rheinmetalln e conseguentemente voteremo contro quando verrà portata in giunta. La tedesca Rheinmetall fornisce a Israele munizioni di precisione da 120 mm per carri armati, ampiamente utilizzate nell’attacco terrestre a Gaza, secondo Der Spiegel», hanno fatto sapere attraverso una nota congiunta la capogruppo rossoverde Maria Laura Orrù, gli altri consiglieri e l’assessore ai Lavori pubblici, Antonio Piu. Secondo Avs, dare il via libera significherebbe «condannare la Sardegna a essere retrovia di un’economia di guerra, riproponendo il vecchio ricatto del lavoro in cambio di attività invasive che consumano territorio, dividono le comunità e non lasciano futuro, solo capannoni vuoti e giovani costretti ad andare via».
La giunta esplode sulle sue contraddizioni ideologiche
«Rivendichiamo invece uno sviluppo fondato sulle risorse dell’isola, sulla pace, sulla qualità dell’ambiente e sulla dignità del lavoro, non sull’ennesima fabbrica di armi», hanno aggiunto i consiglieri e l’assessore di Avs, allargando il perimetro dello scontro anche ad altri temi come la transizione ecologica, e a tutto il centrosinistra, cui chiedono «l’apertura di una fase di confronto».
Fratoianni e Bonelli appoggiano l’ammunitanamento
A dare man forte ai propri esponenti locali sono arrivati anche Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, facendo sapere di condividere pienamente la scelta del partito a livello locale. Todde, però, i guai non li ha solo in maggioranza, ma anche nello stesso M5S. Nei giorni scorsi Alessandro Di Battista, sempre in merito a Rwm, aveva emesso un editto di bando a mezzo social: «Non si faccia più vedere alle manifestazioni della pace».
Lo scontro anche all’interno del M5S: dall’editto di Di Battista al forfait dell’assessore alla Sanità
Prima ancora lo scontro era stato con l’assessore Bartolazzi, che era stato durissimo sulla gestione del comparto. E tutto questo negli appena due mesi dalla conferma della presidente alla guida della Regione, dopo essersi salvata dalla decadenza grazie al no della Corte dei conti, nonostante nello stesso dispositivo venissero riconosciute le «gravi fattispecie contestate alla Presidente eletta» in relazione alle rendicontazioni elettorali.
Ecco il “modello Sardegna”
Il passaggio era stato salutato con entusiasmo e come il momento in cui l’azione della giunta, finalmente legittimata in pieno, poteva prendere davvero slancio. Lo slancio, in effetti, lo ha preso, ma verso il baratro. Né più né meno, del resto, della parabola che sta seguendo il campo largo anche a livello nazionale.