CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Imam in libertà, Minniti: “Le sue parole sul 7 ottobre inaccettabili. Sulla sicurezza basta divisioni”

Schiaffo alle sinistre

Imam in libertà, Minniti: “Le sue parole sul 7 ottobre inaccettabili. Sulla sicurezza basta divisioni”

Politica - di Sara De Vico - 16 Dicembre 2025 alle 13:20

Allarme sicurezza, antisemitismo, recrudescenza del terrorismo islamico. In una lunga intervista al Tempo Marco Minniti, ex ministro dell’Interno, di provata fede dem, affronti temi caldi della cronaca nazionale e internazionale. “Non possiamo parlare di libertà se non ci sentiamo sicuri in strada, se abbiamo paura quando usciamo dalle nostre case. Questa è una battaglia che dovrebbe andare oltre le appartenenze”. Parole di buon senso che suonano come uno schiaffo alla sinistra, parole non molto diverse da quelle pronunciate dalla premier Meloni alla notizia della scarcerazione dell’imam di Torino Shanin. Sul caso Minniti non si sbilancia ma lascia intendere la pericolosità di certi predicatori.

Imam, Minniti non commento le sentenze, ma le frasi sul 7 ottobre sono inaccettabili

“Per mia scelta non commento mai le sentenze dei giudici, anche se considero le frasi pronunciate dall’Imam sul 7 ottobre inaccettabili. C’è bisogno, tuttavia, di una visione strategica intorno al problema. Nel 2017, il ministero dell’Interno firmò con tutte le organizzazioni del mondo islamico (sunniti e sciiti) il patto per l’Islam italiano. Tra le altre cose si decideva che tutte le prediche degli imam dovevano essere in italiano. Ma soprattutto si stabiliva un principio concordato che teneva insieme l’essere musulmano e l’essere italiano“. Sulla diffusione dell’antisemitismo l’ex ministro, esperto di questioni mediorientali, non ha dubbi. Dal 7 ottobre in poi, c’è stata un’impennata senza precedenti. Altro aspetto fondamentale quello relativo agli obiettivi dell’attacco utilizzati dall’Islamic State. Quanto accaduto in Australia ricorda molto l’attacco del 2016 ai mercatini di Natale a Berlino. Cambia solo il bersaglio. Prima era la religione cattolica, adesso è quella ebraica. Parliamo, d’altronde, di un collegamento non casuale”.

Dal 7 ottobre impennata di antisemitismo. Islamic State è l’evoluzione dell’Isis

Minniti parla di veri e propri “giacimenti di odio” messi in piedi dopo la vicenda di Gaza. “Bisogna ricordare che Islamic State è l’evoluzione dell’Isis. Questa, pur essendo stata battuta militarmente, è riuscita a evolversi al di fuori della storica base territoriale. Stabilizzare questa realtà è complicatissimo. In questo contesto, ci sono migliaia di soggetti da considerare pericolosi”. Focolai di potenziali terroristi. Basti pensare a quell’organizzazione che si chiama “Jnim”, che fa riferimento esplicito al terrorismo islamico e che ore, sta accerchiando la capitale del Mali. Se dovesse cadere Bamako, il suo capo ha dichiarato: “sarà il primo passo dell’istituzione del califfato in Africa, evocando quello mondiale”. E ancora: “Dobbiamo essere consapevoli che la nuova mappa del terrorismo ci impone azioni più forti e capillari, considerando che parliamo di quelle mete da cui provengono i principali flussi migratori”.

Immigrazione, “L’Italia ha fatto un passo importante. Non dovrebbero esserci divisioni di bandiera”

E il discorso scivola sulla gestione dell’immigrazione clandestina. “L’Italia ha fatto un passo importante con il decreto Flussi. Si tratta adesso di far diventare quella scelta europea. Occorre effettuare un secondo step: pensare a un accordo strategico tra Ue e Unione Africana, che definirei “patto per l’immigrazione legale”. Una bella lezione alle opposizioni non troppo sensibile sul tema sicurezza. “Parliamo, dunque, di temi su cui non potrebbero neanche essere pensate le divisioni. Chi si vuole impegnare, in tal senso, deve essere solo supportato”.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Sara De Vico - 16 Dicembre 2025