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Il Mezzogiorno torna a correre: crescono l’occupazione e il reddito disponibile per famiglia

Lo sprint del Sud: dati Istat

Il Mezzogiorno torna a correre: crescono l’occupazione e il reddito disponibile per famiglia

L'Istituto di statistica ha riscontrato nel Sud del Paese dati superiori alla media nazionale. Migliora anche l'Italia nel suo complesso: regioni del Nord regine per quanto riguarda la crescita del pil e dei consumi

Politica - di Marcello Di Vito - 22 Dicembre 2025 alle 14:12

Sono dati molto diversi dal passato quelli dell’Italia di oggi secondo l’Istat. Seppur resta un gap di decenni da colmare, negli ultimi anni, grazie anche alle politiche messe in campo del governo Meloni, il Mezzogiorno d’Italia torna ad alzare la testa e comincia finalmente a crescere. Così accade, analizzando il 2024 di constatare che proprio il Sud giuda la classifica della crescita del reddito disponibile delle famiglie. Se a livello nazionale l’Istituto nazionale di statistica registra per il complesso dell’economia nazionale un incremento annuo del 3% nel Mezzogiorno il dato sale a +3,4%, con incrementi superiori alla media nazionale in tutte le regioni della ripartizione, ad eccezione del Molise (+2,3%) e della Basilicata (+1,5%). Nel Nord-est si registra l’incremento più contenuto del reddito disponibile delle famiglie (+2,7%).

Bene aumenti nella Provincia autonoma di Bolzano e Trento

In questa ripartizione, gli aumenti risultano superiori alla media nazionale nella Provincia autonoma di Bolzano e nella Provincia autonoma di Trento (rispettivamente, +3,3% e +3,4%), mentre si collocano al di sotto della media nazionale gli incrementi registrati in Veneto (+2,8%) e Friuli-Venezia Giulia (2,9%); particolarmente contenuta la crescita osservata in Emilia Romagna (+2,3%). Nel Nord-ovest il reddito disponibile è cresciuto a tassi di poco inferiori alla media nazionale (+2,9%).

Piemonte regione più dinamica

Le regioni più dinamiche sono state il Piemonte (+3,9%) e la Valle d’Aosta (+3,1%), mentre l’aumento è risultato più moderato in Lombardia (+2,7%) e in marcata decelerazione in Liguria (+1,6%). Nel Centro il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto a ritmi superiori o in linea con la media nazionale in Toscana (+3,3%), Umbria (+3,1%) e Lazio (+3%); mentre nelle Marche si è rilevata una cresciuta più contenuta (+1,7%).

Reddito disponibile per abitante più elevato al Nord -Ovest

Nel 2024 le famiglie residenti nel Nord-ovest hanno registrato il livello di reddito disponibile per abitante più elevato (27,1mila euro annui), seguite dal Nord-est (25,9mila euro) e dal Centro (24,1mila euro). Nel Mezzogiorno il reddito disponibile per abitante ha raggiunto 17,8mila euro (17,2mila euro del 2023), segnando un incremento del 3,7%. La graduatoria regionale del reddito disponibile per abitante del 2024 ha confermato sostanzialmente la struttura dell’anno precedente: al primo posto si è collocata la Provincia autonoma di Bolzano, con 32,7mila euro correnti (31,8mila euro nel 2023), seguita dalla Lombardia (28,2mila euro) e dall’Emilia-Romagna (26,7mila euro). La Calabria è risultata all’ultimo posto, con 16,8mila euro (16,2mila euro nel 2023), preceduta da Campania e Sicilia (rispettivamente 17,2mila e 17,4mila euro), conclude l’Istat.

Occupazione: nel 2024 cresciuta più nel Mezzogiorno rispetto al resto del Paese

Nel report sui conti economici territoriali negli anni 2022-2024 l’Istat rileva dati analoghi di crescita anche per quanto riguarda il tema dell’occupazione, con il Mezzogiorno che registra numeri migliori rispetto al resto del Paese. Nel 2024, l’input di lavoro complessivo, misurato in termini di numero di occupati, è aumentato a livello nazionale dell’1,6%. La crescita ha interessato tutte le ripartizioni territoriali, risultando più intensa nel Mezzogiorno, dove il numero degli occupati è aumentato del 2,2% rispetto al 2023.

Bene anche i dati del centro Italia e del Nord-ovest

Il Nord-ovest ha mostrato una dinamica in linea con la media nazionale (1,6%), il Centro ha registrato un incremento leggermente superiore (+1,8%), mentre nel Nord-est l’aumento è stato più contenuto (0,8%). In tutte le ripartizioni il principale contributo alla crescita della occupazione è provenuto dal comparto dei Servizi; seguono, ma con un impatto più modesto, le Costruzioni nel Mezzogiorno, nel Centro e nel Nord-est, e l’Industria nel Nord-est e nel Nord-ovest.

Costruzioni e servizi i settori prevalenti al Sud

Nel Mezzogiorno la crescita occupazionale ha interessato tutti i settori economici ed è riconducibile in prevalenza all’andamento nei settori delle Costruzioni (+6,9%) e dei Servizi (+2,1%), che hanno registrato, in questa ripartizione, gli aumenti più consistenti. Da segnalare, inoltre, l’aumento degli occupati nel settore dell’Agricoltura, silvicoltura e pesca (+1,0%, a fronte dello 0,5% a livello nazionale).

Agricoltura, silvicoltura e pesca i settori che crescono al Nord-Ovest

Nel Nord-ovest la crescita complessiva dell’input di lavoro è stata trainata principalmente dai settori dell’Agricoltura, silvicoltura e pesca (+2,7%) e dei Servizi (+2%). Si è confermato sostanzialmente stabile il numero di occupati nel settore delle Costruzioni (+0,1%, a fronte di una crescita del 3,8% a livello nazionale) e si è assistito ad una modesta crescita nel settore dell’Industria (+0,7%).

Nord-Est trainato da Costruzioni e industria

L’incremento occupazionale nel Nord-est è stato sostenuto dalle dinamiche dei settori delle Costruzioni e dell’Industria, con incrementi nel numero degli occupati pari, rispettivamente, al 3,7% e all’1,1%. In Agricoltura la contrazione dell’occupazione è stata contenuta (-0,5%, a fronte di un incremento dello 0,5% a livello nazionale), mentre gli occupati dei Servizi sono cresciuti dello 0,6%.

Al Centro molto bene le costruzioni

Nel Centro, l’aumento dell’occupazione nel 2024 si è concentrato prevalentemente nel settore delle Costruzioni (+4,3%). I settori dei Servizi e dell’Industria hanno segnato un aumento, rispettivamente, dell’1,9% e dell’0,8%, mentre il settore dell’Agricoltura ha mostrato una diminuzione (-1,5%), conclude l’Istat. (Rem/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 22-DIC-25 11:27 NNNN

Pil e consumi crescono di più nel Nord-Ovest

Sempre secondo il Report sui conti economici territoriali, nel 2024, il Pil in volume (+0,7% a livello nazionale) è aumentato dell’1% nel Nord-ovest, dello 0,8% nel Centro, dello 0,7% nel Mezzogiorno e dello 0,1% nel Nord-est. Il Nord-ovest mantiene il primo posto nella graduatoria del Pil pro-capite, con un valore in termini nominali di 46,1mila euro, mentre nel Mezzogiorno il livello risulta notevolmente inferiore a 25mila euro. Nel 2024 il reddito disponibile delle famiglie per abitante del Mezzogiorno (17,8mila euro) si conferma il più basso del Paese, il suo valore è di poco inferiore al 70% di quello del Centro-Nord (25,9mila euro).

Pil nazionale aumentato dello 0,7%

Nel 2024 il Pil in volume a livello nazionale è aumentato dello 0,7% rispetto all’anno precedente. Il Nord-ovest ha registrato la crescita più rilevante (+1%), sostenuta dall’andamento positivo del settore dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali (+3,9%) e del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (+1,3%). L’Industria ha mostrato una leggera flessione (-0,5%), mentre negli Altri servizi la contrazione del valore aggiunto è risultata più marcata (-2,5%, a fronte del -0,9% a livello nazionale). Nel Centro il Pil è aumentato dello 0,8%, risultando leggermente superiore all’andamento medio nazionale. La crescita è stata sostenuta dalla dinamica positiva del valore aggiunto nei settori dell’Agricoltura (+5,3%), dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali (+1,6%), delle Costruzioni (+1,5%) e dell’Industria (+1,2%). Si registra, invece, una flessione dello 0,4% nel valore aggiunto del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni. Nel Mezzogiorno il Pil ha registrato una crescita dello 0,7%, condizionata dall’andamento negativo dei settori degli Altri servizi (-0,6%) e dell’Industria (-0,4%).

Costruzioni, servizi finanzi, immobiliari e professionali al top

Sono risultate, invece, ampiamente positive le dinamiche del valore aggiunto nei settori delle Costruzioni (+3,7%) e dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali (+2,3%). Nel Nord-est il Pil è risultato sostanzialmente stabile (+0,1% rispetto al 2023), quale sintesi delle flessioni del valore aggiunto nel Commercio e negli Altri servizi (rispettivamente, -2% e -0,9%) e dell’incremento registrato in Agricoltura (+4,8%), Servizi finanziari (+1,7%) e Costruzioni (+1%).

Pil 2024 superiore ai livelli del 2019 sia in volume che in valore

Nel 2024 il Pil, misurato sia in volume sia in valore, è risultato in tutte le ripartizioni territoriali superiore ai livelli del 2019. Gli incrementi più ampi si sono osservati nel Mezzogiorno e nel Nord-ovest, dove il Pil in volume del 2024 supera quello del 2019, rispettivamente, del 7,7% e 7,0%. Nel 2024, i consumi finali delle famiglie sono aumentati in volume dello 0,7% a livello nazionale.

Crescita sostenuta al Nord-Ovest

Il Nord-ovest ha mostrato la crescita più sostenuta (+0,9%), l’incremento nel Centro è risultato in linea con la media nazionale, mentre dinamiche lievemente inferiori si sono osservate nel Nord-est e nel Mezzogiorno (+0,6% e +0,4%, rispettivamente).

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