Non solo Più libri Più liberi
I censori rossi in servizio permanente effettivo: ora nel mirino finisce “Letture maceratesi”
La due giorni dedicata a libri e cultura nel mirino della sinistra politica e intellettuale: dalla locandina agli ospiti è tutto "allarme democratico"
La sinistra italiana sembra aver trovato una nuova ragione di vita: protestare contro i libri di “destra”. Dopo Più libri più liberi a Roma, dove la pietra dello scandalo erano state case editrici come Passaggio al Bosco e Idrovolante, colpevoli – si fa per dire – di pubblicare testi non graditi alla trinariciuta intellighenzia rossa, ecco un altro caso di intolleranza libraria. Questa volta siamo nelle Marche, più precisamente a Macerata. Qui il Comune, a detta dei sinistri, si sarebbe macchiato dell’orrendo crimine di dare spazio a un evento culturale nientemeno che «apertamente fascista».
“Letture maceratesi” nel mirino della censura rossa
La valanga dell’indignazione democratica e antifascista era iniziata come una piccola palla di neve. Il Pd maceratese aveva criticato la rassegna che si svolgerà il 13 e 14 dicembre, dal titolo “Letture maceratesi”, per la presenza di Gianluigi Paragone e del suo libro Maledetta Europa!, argomentando che il Comune non poteva ospitare un critico dell’Ue e allo stesso tempo vantarsi di fare buon uso proprio dei fondi europei. Quasi che questi soldi debbano comprare il silenzio verso tutto ciò che non va in Europa, ma tant’è. Poi è stato il turno degli altri ospiti, di volta in volta criticati per i motivi più assurdi. C’è chi è stato messo all’indice per essere l’editore di Vannacci e chi per fare parte di CasaPound o partecipare a manifestazioni sulla Remigrazione. C’è anche uno strano caso di “xenofobia” culturale, con l’associazione che ha co-organizzato l’evento insieme al Comune a cui è stato rimproverato di non essere marchigiana ma di Voghera.
Lo storico dell’arte Montanari se la prende con la locandina futurista…
La vera ciliegina sulla torta l’ha messa, però, nientemeno che Tomaso Montanari. La pistola fumante dell’attentato alla tenuta democratica incarnato da “Letture maceratesi” sarebbe proprio il suo manifesto. Al tempo stesso nascosto e in bella vista, il manifesto della rassegna rappresenterebbe un segnale cifrato, un «messaggio identitario rivolto alla destra radicale», tanto da far ipotizzare un ritorno alle idee del regime. Il motivo? Il manifesto riprende un’illustrazione del pittore futurista Fortunato Depero per la tessera del dopolavoro fascista di Macerata. Ma perché fermarsi qui? A questo punto la furia iconoclasta rossa potrebbe proseguire a spron battuto, magari prendendosela pure con la celebre bottiglia del Campari Soda, disegnata proprio da Depero o andando a bruciare le tele dei pittori di una delle più importanti avanguardie artistiche del secolo scorso.
Il focus alla manifestazione sul futurismo a Macerata
Il futurismo, poi, svolse un ruolo di primissimo piano nella città marchigiana, con esponenti illustri e una sua propria scuola. Non a caso, il “futurismo maceratese” sarà l’argomento di una delle tante conferenze della rassegna, trattato da pericolosissimi e sediziosi… professori universitari. Insomma, come al solito i soloni rossi straparlano, facendo bella mostra della propria ignoranza, non riuscendo a guardare oltre il proprio orizzonte ideologico, anzi tentando di rimuovere e cancellare tutto ciò che non si conforma ad esso.
Il senso della sinistra per la cultura
Viviamo nell’evidente paradosso di una sinistra che accusa la destra di non avere alcuna cultura, ma che contemporaneamente prova in tutti i modi a ostacolare, boicottare, vietare ogni manifestazione culturale di destra. Al di là delle indignazioni e delle alzate di scudi, il punto è tutto qui: la sinistra agisce nel panorama culturale come se fosse solo roba sua. Una visione esclusivista, proprietaria, e gelosa di quello che è il mondo delle idee. Non c’è una vera attenzione ai contenuti, non c’è spazio per il confronto, tutto si limita a pregiudizi ed etichette attaccate frettolosamente. Il fantasma del pericolo fascista viene usato come una clava, come strumento per allontanare ogni voce discordante.
E stringi stringi viene fuori un problema di soldi
Del suo ci ha messo anche la politica cittadina. Ad esempio, l’ex candidato sindaco di Potere al Popolo, Alberto Cicarè, ha parlato di «straordinaria capacità di fregarsene della decenza» da parte del Comune, colpevole di dare spazio a “Letture maceratesi” invece di ricoprire di fondi pubblici iniziative come Artemigrante, finanziata per “soli” seimila euro. O, ancora, Leonardo Piergentili di Avs che chiede all’amministrazione di cancellare “Letture maceratesi” e destinarne i fondi «ad altri tipi di associazioni che abbiano come principi fondanti l’antifascismo e la lotta alle discriminazioni». Sulla stessa linea anche il Pd, con la segretaria comunale Ninfa Castigliani che da una parte parla di «contrasto con i valori della Costituzione», dall’altra accusa la giunta comunale di tagliare costantemente «il contributo annuale alle associazioni di Macerata, perché non ci sono risorse». Dalla caccia alle streghe, alla caccia ai finanziamenti pubblici il passo è breve.