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Chi è Mohammad Hannoun? Ecco il profilo del fiancheggiatore di Hamas: dagli anni ’90 alle foto con esponenti di sinistra

Tante le indagini su di lui

Chi è Mohammad Hannoun? Ecco il profilo del fiancheggiatore di Hamas: dagli anni ’90 alle foto con esponenti di sinistra

Politica - di Gabriele Caramelli - 27 Dicembre 2025 alle 14:04

Per comprendere davvero chi sia Mohammad Hannoun, l’uomo di Hamas in Italia recentemente arrestato nelle indagini sui finanziamenti al terrorismo, bisogna scavare nelle radici della sua attività. Già nel 1991, era stata segnalata la presenza di una cellula di Hamas  nel Centro islamico di Genova, che sarebbe stata coordinata dall’attivista giordano-palestinese. A rivelarlo è stata la gip Silvana Carpanini, nell’ordinanza sull’inchiesta. Dieci anni più tardi, nel 2001, venne eseguita una perquisizione locale a carico di Hannoun, dover vennero sequestrati documenti del gruppo terroristico che lui affermva di aver trovato proprio all’interno dei locali del locale islamico genovese. Peraltro, Il Giornale ha anche pubblicato alcune foto che lo ritraggono con alcuni noti esponenti della sinistra, tra cui l’ex grillino Alessandro Di Battista, il leader di Avs Nicola Fratoianni, il lealissimo di Elly Schlein Marco Furfaro del Pd e Laura Boldrini.

Oltre ad essere responsabile dell’ “Associazione benefica di solidarietà col popolo palestinese”, aveva iniziato a organizzare congressi in cui venivano invitate personalità di spicco del mondo islamico i cui interventi esaltavano la strategia del terrore. Gli elementi di prova acquisiti nelle ultime indagini hanno permesso di consolidare e arricchire il quadro indiziario già emerso, rafforzando l’ipotesi dell’esistenza di una cellula di Hamas attiva da anni in Italia, oltre che nell’organizzazione di manifestazioni di sostegno alla causa palestinese, nella raccolta di fondi destinati in tutto o in parte all’organizzazione terroristica.

Mohammad Hannoun, chi è il fiancheggiatore di Hamas arrestato in Italia

Negli ultimi mesi Hannoun ha partecipato attivamente alle manifestazioni in favore della popolazione di Gaza, diventando un personaggio di spicco e un riferimento per una parte dei pro-Pal. Non è la prima volta che il suo nome finisce all’attenzione dei giudici : già nei primi anni Duemila venne indagato dalla procura di Genova, con un procedimento che poi fu archiviato. Sul piano internazionale, l’anno scorso Hannoun era finito per la seconda volta nella blacklist del dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, che lo accusava di essere tra i principali finanziatori di Hamas. Inoltre, Il 23 febbraio 2023, la deputata del Movimento 5 stelle Stefania Ascari ha tenuto una conferenza stampa alla Camera con lui sulle “violazioni e aggressioni contro i palestinesi” da parte di Israele.

Poi, nel novembre 2024 gli era stato notificato un foglio di via da Milano per “istigazione all’odio e alla violenza”. In seguito, Il provvedimento è stato prorogato, dopo altre nuove frasi giudicate di carattere istigatorio. Nell’agosto 2025 Hannoun aveva rigettato ogni accusa durante una manifestazione milanese per Gaza, descrivendo come “una bufala” il fatto di essere stato etichettato come un leader di Hamas e dicendosi “semplicemente un palestinese impegnato da decenni nella lotta per i diritti del suo popolo”, oltre che un “simpatizzante di Hamas come lo sono di ogni fazione che lotta per i miei diritti”. Le sue posizioni hanno acceso lo scontro politico e adesso, con gli arresti e le accuse di finanziamento al terrorismo, la vicenda di Mohammad Hannoun sembra entrare nella sua fase più sensibile.

La sua associazione destinava soldi alle Brigate Ezzedin Al Qassam

Sull’Abspp, associazione di cui Hannoun era il responsabile, sono emersi molti altri particolari inquietanti. “la documentazione acquisita nel corso dell’indagine dei primi anni 2000 (ma anche in epoca molto più recente permangono i rapporti con le medesime associazioni) ha permesso di acclarare destinazione di somme al sostegno delle famiglie dei prigionieri e dei martiri – ha spiegato la gip Carpanini – quindi a un settore direttamente collegato all’attività terroristica dell’organizzazione e non strettamente inerente al sostegno generale della popolazione”.

Ma non è finita qui, perché “è emerso il sostegno da parte di Abspp ad associazioni strettamente collegate all’ala militare come dimostra, ad esempio, il fatto che il denaro versato nel 2017 da Abspp per l’acquisto di un impianto di desalinizzazione a Meciful Hands, sia poi stato utilizzato dalle Brigate Al Qassam (…) I contributi inviati dall’Abspp sono stati quindi destinati, oltre che direttamente a membri di Hamas, ad associazioni che li hanno utilizzati anche per fini non strettamente umanitari, il sostegno delle famiglie di quanti hanno compiuto attentati terroristici ai danni di Israele o che sono stati incarcerati per reati connessi all’attività terroristica dell’organizzazione, il che ne favorisce la stabilità e ne rafforza il consenso, nella consapevolezza che anche in caso di morte o cattura di coloro che pongono in essere azioni terroristiche o comunque militari, le famiglie sarebbero assistite”.

Mohammad Hannoun spiegò alla figlia il giuramento per aderire ad Hamas

Come esempio della grande conoscenza dei meccanismi interni e forse anche di esperienza diretta sulle modalità di ingresso in Hamas, nell’ordinanza del gip Silvia Carpanini, viene riportata una conversazione intercettata in auto tra Mohammed Hannoun, la figlia e una terza persona. In quell’ambito l’indagato, stimolato sull’argomento, spiega cosa sia la ‘Baiyaa’ per l’Islam e chiarisce che per entrare a fare parte di Hamas è necessario prestare un giuramento e recitare tale formula di impegno (appunto Baiyaa ndr) davanti a un responsabile dell’organizzazione terroristica.

Sul suo cellulare le foto dei guerriglieri

Nella cartella di backup delle immagini contenute nel  cellulare di Hannoun sono state trovate foto di “martiri e combattenti, con riferimenti ad Hamas, alle Brigate Ezzedin Al Qassam e ai leader del movimento, immagini di bambini in uniforme con maglie di Hamas e una richiesta di donazioni per le famiglie bisognose di Gaza con il logo di Hamas”. E ancora, nel server di Abspp, come si legge nell’ordinanza, “tra i documenti relativi al 2016 sono stati rinvenuti due inviti a partecipare ad eventi delle Brigate Al Qassam”.

 

 

 

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