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GOOGLE DISCOVERY

Nuova era

Google cambia le regole della ricerca: come l’Ai riscriverà il modo di trovare e scegliere le informazioni

Dalla ricerca conversazionale agli agenti intelligenti, l’evoluzione della search tra tecnologia, pubblicità e nuove logiche di visibilità

Scienza - di Alice Carrazza - 21 Dicembre 2025 alle 09:13

Il 2025 verrà ricordato come l’anno in cui la ricerca online ha definitivamente smesso di essere un elenco di risultati. Non si tratta di una rottura improvvisa, ma del punto di maturazione di un processo avviato già nel biennio precedente, accelerato dalla diffusione globale di ChatGPT e degli altri modelli di intelligenza artificiale generativa. La trasformazione è stata graduale ma costante e oggi appare ormai irreversibile: la search si è evoluta in un’esperienza intelligente, personalizzata e profondamente contestuale.

Dalla keyword al dialogo

L’intelligenza artificiale non si limita più a restituire risposte pertinenti. Comprende il contesto, intercetta il bisogno reale dell’utente e considera le circostanze in cui nasce una query. È questo il cambio di paradigma con cui aziende e professionisti si sono confrontati nel corso del 2025. Gli utenti hanno modificato rapidamente i propri comportamenti: diminuisce l’uso di keyword secche, aumentano le interrogazioni complesse, articolate e conversazionali. La ricerca si è trasformata in dialogo con una rapidità sorprendente.

Google accelera e ridisegna la search

In questo scenario Google ha giocato una partita lunga. Dopo una fase di apparente prudenza tra il 2023 e il 2024, negli ultimi dodici mesi il gruppo di Mountain View ha impresso una decisa accelerazione. Il lancio di nuovi modelli Gemini e l’ingresso diretto nel mercato dei processori per l’intelligenza artificiale segnano un passaggio strategico rilevante. Entro il 2026 Alphabet è destinata a presidiare l’intero stack tecnologico, dalle architetture di calcolo su silicio fino alle applicazioni finali.

Le prestazioni di Gemini 3 verranno integrate nei servizi dell’ecosistema Google e combinate con l’efficienza delle TPU, le Tensor Processing Units progettate per l’elaborazione dei modelli di Ai e ottimizzate per le operazioni di machine learning. Le conseguenze non riguarderanno soltanto la tecnologia, ma anche — e soprattutto — il modello economico della visibilità online. La tradizionale pagina dei risultati organici del motore di ricerca è destinata a perdere progressivamente centralità.

Pubblicità, costi e nuove strategie di visibilità

Secondo, le agenzia di SEO ciò che ci attende nel 2026 è un’accelerazione ancora più marcata degli effetti dei modelli di linguaggio su marketing, e-commerce, contenuti e percorso del cliente e un cambiamento delle regole della visibilità online. Un cambiamento che investirà direttamente anche la pubblicità digitale.

L’integrazione dell’intelligenza artificiale e del modello Gemini 3 in Google Ads porterà a un miglioramento delle capacità di conversione, ma avrà come effetto collaterale un aumento del costo per acquisizione. Una dinamica analoga è prevista anche per Meta. In questo contesto, molte aziende saranno chiamate a rivedere la distribuzione dei budget, rivalutando il ruolo della SEO e, soprattutto, della GEO — la Generative Engine Optimisation — per la ricerca basata su Ai, un ambito in cui la competizione non è ancora esasperata.

Risposte sintetiche e ricerca multimodale

Parallelamente, le risposte fornite dai motori di intelligenza artificiale diventeranno sempre più sintetiche, multimodali e orientate alla comprensione dell’intento reale dell’utente. Lo spazio riservato al testo tenderà a ridursi, lasciando maggiore visibilità a elementi multimediali, principalmente video. La ricerca vocale e per immagini non sarà più marginale, ma parte integrante di percorsi informativi più intuitivi e immediati.

Gli agenti Ai come nuovi interlocutori

Il passaggio forse più dirompente riguarda il ruolo crescente degli agenti di intelligenza artificiale. Non semplici assistenti, ma sistemi capaci di compiere azioni concrete sui siti web per conto degli utenti: cercare, confrontare, compilare moduli, acquistare prodotti o servizi. Uno scenario che impone alle aziende B2B e di e-commerce di ripensare radicalmente la propria presenza digitale e l’intera user experience.

Insomma, non sarà più sufficiente risultare convincenti per l’utente umano. Sarà necessario essere  riconoscibili e tecnicamente fruibili da browser e assistenti intelligenti. In altre parole, gli agenti Ai diventeranno nuove “target personas”, con esigenze specifiche e parametri di valutazione propri.

Una nuova grammatica dell’autorevolezza

La ricerca non sta scomparendo: sta cambiando natura. Da strumento di esplorazione a sistema di mediazione intelligente. Da lista di possibilità a processo decisionale assistito. In questo nuovo equilibrio la visibilità non sarà più soltanto una questione di posizionamento, ma di comprensibilità. E l’autorevolezza non verrà semplicemente dichiarata: verrà interpretata, calcolata e, sempre più spesso, determinata da sistemi in grado di leggere il mondo prima ancora degli esseri umani.

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di Alice Carrazza - 21 Dicembre 2025