Lo studio indipendente
Gli analisti Usa svelano il gioco delle tre carte di Putin al tavolo dei negoziati: zero progressi sul campo ma molta propaganda
L'Institute for the study of war ha fatto il punto sulle presunte conquiste di Mosca: operazioni facili in località sguarnite e prive di interesse strategico, la cui unica funzione è poter parlare di un'«avanzata» che in realtà non c'è
L’obiettivo del Cremlino è quello di esibire delle conquiste in Ucraina per alzare la posta nei negoziati, anche se sono strategicamente inutili. La Russia non è riuscita a sfondare nel Donetsk e non ha carte sufficienti da utilizzare nei negoziati per porre fine alla guerra. In sostanza, Mosca si trova in un conflitto bloccato e si vuole giocare la carta della narrazione dei continui progressi sul campo per mistificare lo stato delle cose. Una propaganda che vede l’impegno diretto di Vladimir Putin che continua a dire che i soldati “avanzano lungo tutto il fronte”, con lo scopo di poter continuare ad avanzare ai tavoli negoziali la pretesa del Donbass e della creazione di una “zona cuscinetto” lungo tutto il confine.
Al tavolo dei negoziati Putin ci prova con la propaganda
In realtà, secondo un’analisi dell’Institute for the study of war, i progressi dell’esercito russo sono decisamente inferiori a quelli rivendicati. Il think thank americano sottolinea che nella guerra in Ucraina gli sviluppi del Cremlino in termini di avanzamento effettivamente misurabili sono poco o per nulla rilevanti. D’altro canto, l’obiettivo di Putin è quello di neutralizzare la strategia di comunicazione adottata da Kiev. Basti pensare a quando il presidente Volodymyr Zelensky ha raggiunto Kupiansk, dopo che Mosca ne aveva rivendicato il controllo, documentando il suo arrivo con un video che Putin ha provato a sminuire.
La tattica russa, da settimane, si concretizza in operazioni “facili” in località sguarnite e prive di significato strategico, come nelle regioni settentrionali di Sumy e Kharkiv. Le prassi, le operazioni e le tecniche non sono quelle usate negli ultimi mesi da Mosca nei punti delicati del fronte: nel Donetsk, ad esempio, per settimane gli invasori si sono affidati a incursioni di unità con pochi uomini, da due a cinque, attraverso infiltrazioni e dispersione degli attacchi.
Mosca e la conquista delle città inutili: ecco la strategia di Putin
Per conquistare la località di Sotnytskyi Kozachok a nord, dove da oltre un anno non ci sono battaglie, la Russia ha usato un grande numero di uomini che si sono mossi in una formazione coesa e ben visibile. Per il momento, nulla lascia intendere che azioni del genere possano essere il prologo di un’offensiva a lungo raggio e strutturata. Il portavoce della Task Force delle Forze Congiunte ucraine, il colonnello Viktor Trehubov, ha affermato che l’avanzata russa nelle zone settentrionali non sembrano essere un tentativo di ottenere una vittoria su larga scala o di condurre una gigantesca operazione militare. Sostanzialmente, si tratta una provocazione locale. La definizione si può ampliare ad una serie di incursioni oltre confine in luoghi considerati “dormienti”, come riassume l’Isw, ribadendo che «la linea del fronte in Ucraina non rischia un rapido collasso e che la vittoria della Russia non è inevitabile».
Qual è lo scenario in Ucraina
Nei giorni scorsi Kiev ha denunciato alcune offensive delle forze russe a Hrabovske, nell’oblast di Sumy, lungo il confine. Parliamo di un tratto del fronte in cui non si registravano scontri dalla scorsa estate. Nel frattempo, Mosca ha anche rivendicato la caduta di Heabovske, un piccolo centro rurale a sud est di Sumy, e di Vysoke, poco più a sud. Intanto, Kiev ha comunque affermato di aver ritirato le sue forze da diverse postazioni nei pressi di Hwabovke, precisando che i militari stanno cercando di stabilizzare la zona.
Secondo gli analisti del think tank indipendente americano, l’idea di una “zona cuscinetto” al nord aprirebbe la strada all’estensione anche a tutta l’Ucraina, attraverso negoziati e operazioni militari ibride. Per ora, come sottolineato dall’Isw, «non ci sono elementi che indichino che le forze russe stanno preparandosi o siano in grado di condurre una offensiva significativa oltre confine nel nord dell’Ucraina». Inoltre, forze dispiegate dal Cremlino in questa zona sono state trasferite altrove negli ultimi mesi, a Huliaipole e Pokrovsk, luoghi in cui invece si continua a combattere.