Equivoco sanato
“Eravamo ubriachi, non siamo fascisti”: dopo il raid alla sede Pd a Chiavari, le scuse e il chiarimento per “lo stupido errore”
Raid contro il circolo del Pd a Chiavari: arriva una lettera anonima recapitata al Secolo XIX che esclude la matrice fascista. “Avevamo bevuto troppo e abbiamo causato questi danni, non siamo in alcun modo coinvolti in organizzazioni filofasciste e non la pensiamo in quel modo; non ci interessa la politica, il nostro è stato solo un gesto insensato e privo di ragionamento, dettato da un consumo eccessivo di alcolici”. Così in una lettera anonima firmata dai ‘Ragazzi del misfatto’ e lanciata da una persona con il volto travisato nell’androne del palazzo de ‘Il Secolo XIX’ di Chiavari (Genova). A scriverla i presunti autori del raid vandalico contro il circolo locale del Partito Democratico. Chiedono ‘scusa’ alla città. Quando il clima politico è così polarizzato, capita che stupidi equivoci vengano veicolati come veri.
E’ un tentativo di rimediare in qualche modo a «uno stupido errore» che ha portato la cittadina del Tigullio nel dibattito nazionale: con la stessa segretaria Elly Schlein partita lancia in resta: («I nostri circoli sono in tutta Italia sono presidio di democrazia, partecipazione e antifascismo: principi che evidentemente infastidiscono gli squadristi colpevoli di questo attacco»). Una presa di distanza precipitosa, le cose sono andate molto diversamente. I cori inneggianti a Mussolini che hanno accompagnato il gesto «sono risultato di un eccessivo consumo alcolico». «Ci dispiace moltissimo per la brutta figura e per i suoi effetti molto gravi di questi giorni – prosegue la lettera.
La lettera anonima: Abbiamo combinato un pasticcio
Il testo della missiva, requisita dalla polizia per i necessari accertamenti, è stato pubblicato sull’edizione locale odierna del giornale. “Scriviamo per scusarci del pasticcio che abbiamo combinato – esordiscono i ‘Ragazzi del misfatto’ -. Non ci aspettavamo questo riscontro a livello nazionale. E ci dispiace molto anche perché non ha senso prendere di mira un luogo pacifico come il Pd di Chiavari. Siamo ragazzi giovani, senza alcun interesse per la politica. E speriamo che la questione si possa risolvere in modo sereno – scrivono- sperando di non aver lasciato danni permanenti né al Pd Chiavari né sul suolo pubblico”.
“Detto questo ci dispiace moltissimo per la brutta figura e per i suoi effetti molto gravi di questi giorni – prosegue -. Ci scusiamo per quanto accaduto e ci rendiamo disponibili a risarcire eventuali danni concreti e precisiamo ancora una volta, perché ci teniamo, di non aver agito per motivi politici di alcun genere. I cori che si possono essere sentiti – il segretario del circolo dem Antonio Bertani ha riportato le frasi: ‘Siamo noi i camerati’ e ‘Duce, Duce!’, ndr )- sono risultato di un eccessivo consumo alcolico. Però, comunque, non possono essere giustificati e ci scusiamo”. La lettera si conclude definendo il raid uno “stupido errore”.