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È morto Michal Urbaniak, compositore e violinista polacco che sfidò il regime comunista

Il musicista ungherese

È morto Michal Urbaniak, compositore e violinista polacco che sfidò il regime comunista

Cultura - di Leo Malaspina - 27 Dicembre 2025 alle 12:19

Aveva 82 anni. Era noto per aver portato il jazz polacco sulle scene internazionali e aver introdotto nella musica jazz elementi di folk, R&B, hip hop e orchestrazioni sinfoniche. È morto all’età di 82 anni Michal Urbaniak, compositore e violinista polacco considerato uno dei pionieri del jazz fusion, che sfidò il regime comunismo con la musica d’avanguardia. Urbaniak, noto per aver portato il jazz polacco sulle scene internazionali, ha introdotto nella musica jazz elementi di folk, R&B, hip hop e orchestrazioni sinfoniche, creando un linguaggio musicale originale e innovativo. La sua scomparsa, annunciata dalla quarta moglie, Dorota Dosia Urbaniak con un post sui social media, segna la fine di un’era per la scena jazz europea e internazionale.

Michal Urbaniak, il musicista che sfidò il comunismo

Nato il 22 giugno 1943 a Varsavia, sotto l’occupazione nazista, Urbaniak crebbe negli anni del dopoguerra in Polonia, un Paese segnato dalla repressione e dal controllo sovietico. Fin da giovanissimo dimostrò straordinarie capacità musicali, studiando all’Accademia Musicale di Varsavia e affermandosi come violino prodigio. Il jazz, definito allora dal regime comunista come “influenza occidentale corrotta”, diventò per lui uno strumento di libertà: “La musica era l’unica forma di libertà che avevamo”, ricordava Urbaniak in un’intervista del 2021.

La sua carriera prese slancio negli anni ’60, quando suonò con il pianista Andrzej Trzaskowski, intraprendendo una tournée negli Stati Uniti, dove ebbe l’occasione di conoscere alcuni dei suoi idoli del jazz, tra cui John Coltrane e Sonny Rollins. Tornato in Polonia, fondò il suo primo gruppo nel 1965, insieme alla cantante Urszula Dudziak, che sarebbe diventata sua moglie e compagna musicale inseparabile. La coppia ebbe una figlia, Mika Urbaniak, oggi cantante pop e jazz di successo in Polonia.

Nel 1973 Urbaniak si trasferì a New York, considerata “l’unica casa per un jazzista”, dove iniziò a collaborare con alcuni dei più grandi nomi della scena internazionale, come Michael Brecker, Kenny Kirkland, Victor Bailey, Omar Hakim, Arif Mardin, Larry Coryell e Horace Parlan. La sua capacità di fondere il jazz tradizionale con influenze rock, funk, R&B e musica popolare polacca lo rese una figura unica nel panorama musicale.

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