La sfida al Pd
Ciriani: ho preso la tessera del Msi a 16 anni, non rinnego nulla. All’Anpi dico di guardare in casa propria
“Posso dire che mi sono iscritto al Msi a 16 anni e non rinnegherò mai quella storia. Ma ho imparato che la politica si fa per costruire il futuro, non per rimpiangere il passato. FdI è un grande partito di destra, governa l’Italia – presto anche l’Europa – ed è nel sistema democratico contemporaneo. All’Anpi direi di guardare in casa propria e magari spiegare perché ha dirigenti filo Hamas o filo Putin”. Parole chiare quelle di Luca Ciriani, intervistato da La Stampa, dopo la polemica scatenata dalle sinistre per video di La Russa nel giorno dell’anniversario della nascita del Movimento sociale italiano.
Ciriani: mi sono iscritto al Msi a 16 anni, non rinnego nulla
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, nel colloquio con il quotidiano di Torino, affronta tutti i nodi dell’agenda politica di queste ore. A cominciare dalla manovra. “Abbiamo fatto tutto il possibile per rispettare i tempi. Purtroppo da anni si arriva sempre a queste condizioni. Non è la prima volta e temo non sarà l’ultima. Mi dispiace per la Camera. Ma il Senato non è stato un passacarte e ha avuto modo di intervenire rivedendo, correggendo e modificando in maniera significativa la Legge di bilancio”. Chiarimenti, di fronte al can can delle opposizioni, anche sul via libera alla riforma della Corte dei Conti. “Non è un colpo di spugna sui reati contabili. Ma un cambio di approccio sostenuto anche da sindaci di centrosinistra”.
Decreto Ucraina, la sostanza non è mai cambiata
Riflettori anche sul decreto Ucraina che oggi arriva sul tavolo del Consiglio dei ministri. Nessuna frizione con la Lega. “La sostanza non è mai cambiata. Il nostro sostegno all’Ucraina è sempre stato netto e dichiarato. Tutti gli interventi sono di natura difensiva. Gli aiuti umanitari sono sempre andati di pari passo con quelli militari. Un sistema radar – spiega Ciriani – che impedisce a un missile di colpire civili è, per definizione, difensivo”. Legge elettorale e referendum sulla giustizia. “Il premierato, di per sé, richiede una nuova legge elettorale coerente con il suo spirito”. dice Ciriani che si rivolge alla segretaria dem. “La sfida che abbiamo davanti – e che rivolgo anche a Elly Schlein, – è decidere se vogliamo continuare con una legge costruita per rendere ingovernabile il Parlamento. E favorire inciuci post-voto. Oppure una legge come quelle dei Comuni e delle Regioni, che stabilisca prima del voto chi sono gli alleati, chi guida la coalizione e che tipo di governo si propone”.
Legge elettorale, Schlein abbia il coraggio di scriverla con noi
E ancora: “Se Schlein è convinta di poter vincere, abbia il coraggio di scrivere con noi la nuova legge, così in caso potrà vincere e non pareggiare o governare senza consenso”. Sulla data del referendum nessuna crociata. “Non so quale sarà, per me è abbastanza irrilevante. Anzi, considero che più tempo c’è, più forte sarà il risultato per il Sì. Avremo modo di spiegare meglio le nostre ragioni, che non sono punitive né mirano a controllare i magistrati, ma servono a estirpare il correntismo e ad avere un processo più equo”.