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Chico Forti ottiene il permesso di lavorare fuori dal carcere di Verona dove è detenuto

La rinascita

Chico Forti torna alla vita e in acqua: ottiene il permesso di lavorare e insegnerà windsurf ai disabili e inglese agli anziani

Dopo ventiquattro anni di calvario, il detenuto mette la sua esperienza al servizio dei più fragili nel segno della dignità e del riscatto. Nel percorso di recupero previsto anche un corso da pizzaiolo

Cronaca - di Lorenza Mariani - 31 Dicembre 2025 alle 11:21

Chico Forti, tornato nel nostro Paese il 18 maggio 2024 dopo una detenzione di oltre 20 anni negli Stati Uniti, per l’omicidio di Dale Pike avvenuto il 15 febbraio 1998, ottiene il permesso di lavorare e svolgere attività di volontariato fuori dal carcere. Secondo quanto riportato dal Gazzettino, Forti ha ottenuto dal tribunale di sorveglianza di Venezia il cosiddetto articolo 21 dell’ordinamento penitenziario: frequenterà un corso da pizzaiolo, insegnerà inglese agli anziani e infine tornerà a praticare windsurf sul lago di Garda, insegnando la disciplina ai disabili.

Chico Forti ottiene il permesso per lavorare: insegnerà windsurf ai disabili e inglese agli anziani

Il rientro in Italia di Chico Forti, avvenuto nel maggio 2024 dopo ventiquattro lunghissimi anni di prigionia oltreoceano, non è stato solo il punto d’arrivo di una battaglia diplomatica e umana senza precedenti. Oggi, quel ritorno si arricchisce di un capitolo nuovo, che profuma di dignità e di giustizia finalmente a misura d’uomo. La notizia della concessione del permesso lavorativo ex articolo 21 è il segnale che lo Stato italiano, a differenza di certa fredda burocrazia straniera, sa riconoscere il valore della riabilitazione, trasformando un detenuto in una risorsa per la collettività.

Tra sport, lingua e solidarietà

Secondo quanto stabilito dal Tribunale di Sorveglianza di Venezia, Forti potrà varcare le soglie del carcere per dedicarsi ad attività di altissimo valore sociale. Non si tratta solo di lavoro, ma di un vero e proprio “restituire” alla società ciò che il tempo e la distanza gli avevano sottratto. Chico tornerà al suo elemento naturale, l’acqua: sul Lago di Garda insegnerà windsurf ai disabili, mettendo la sua esperienza di appassionato ed esperto al servizio di chi combatte sfide quotidiane contro i propri limiti fisici.

Nel percorso di reinserimento di Chico Forti anche un corso da pizzaiolo

Ma l’impegno non finisce qui. Forti metterà a frutto i suoi due decenni trascorsi negli Stati Uniti insegnando la lingua inglese agli anziani, creando un ponte generazionale basato sulla cultura e sulla comunicazione. Infine, il percorso di reinserimento prevede anche un corso da pizzaiolo, simbolo di una quotidianità ritrovata e di un mestiere semplice quanto nobile.

Una lezione di civiltà

Ma sia chiaro: questa decisione della magistratura di sorveglianza non è un “regalo”, ma l’applicazione corretta di un ordinamento penitenziario che crede fermamente nel recupero dell’individuo. Per anni, nella tormentata e travagliata vicenda di Chico Forti abbiamo assistito al calvario di un marito, di un padre, di un figlio, che non ha mai smesso di proclamare la propria innocenza, mantenendo un contegno e una tempra morale che oggi trovano finalmente sbocco nel volontariato. Vedere un uomo che ha sofferto la durezza delle carceri americane dedicarsi ora ai più fragili — disabili e anziani — è una lezione di stile che mette a tacere ogni polemica. Ogni recriminazione. Qualunque dissertazione sterile o campagna innocentista o colpevolista che fosse.

Perché il caso di Chico Forti dimostra che la vera giustizia non è mai vendetta, ma una mano tesa verso chi è pronto a ricominciare. Il suo impegno tra le rive del Garda e nelle aule di lingua rappresenta allora la vittoria del buon senso e di un solido spirito umanitario. È la conferma che l’Italia sa prendersi cura dei propri figli, offrendo loro non solo una vita dignitosa in carcere, ma anche la possibilità di tornare a essere cittadini attivi. Utili. E, finalmente, liberi nel cuore, nelle opere e nella possibilità di recuperare e ricominciare.

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di Lorenza Mariani - 31 Dicembre 2025