Gli inclusivi che escludono
Censura sinistra di “Passaggio al bosco”, Sasso e Furgiuele: “Reazione illiberale, metodo stalinista”
Il tentativo di escludere Passaggio al bosco dalla fiera “Più libri, più liberi” ha fatto grande scalpore ed è rimbalzato sulle colonne dei giornali italiani. Si tratta di una casa editrice evidentemente non in linea al “pensiero unico” propalato da una certa sinistra. Basti pensare alla lettera firmata da ottanta autori e autrici, tra cui figurano Alessandro Barbero, Zerocalcare, Anna Foa, Christian Raimo e Caparezza, in cui si chiedono chiarimenti sulla scelta di accogliere uno stand identitario.
E così, il Secolo d’Italia ha intervistato due deputati della Lega, Rossano Sasso e Domenico Furgiuele, che in passato hanno affidato la pubblicazione dei propri libri a Passaggio al bosco. Il primo ne ha scritto uno intitolato “Il gender esiste – giù le mani dai nostri figli”, mentre il secondo ha redatto un volume sull’impegno politico, “Il militante ignoto”. Entrambi concordano sul fatto che in uno Stato democratico non ci sia spazio per la censura.
Passaggio al Bosco, Sasso: “Metodo di censura stalinista”
Ai censori della presenza della casa editrice Passaggio al bosco alla fiera romana dei libri, Rossano Sasso ha dato una chiave di lettura ben precisa: “Questi sono gli inclusivi che escludono chi la pensa diversamente da loro. I democratici che sono a favore dell’opinione, ma non se diversa dalla loro”. E ancora: “Le idee non devono mai fare paura se sono rispettose della nostra costituzione, perché la cultura serve ad elevare le persone e non a ghettizzarle”.
Inoltre, il parlamentare del Carroccio ha tenuto a precisare che il tentativo di censura verso la case editrice di destra ricorda “un metodo stalinista. Penso di presentare a breve proprio una risoluzione per la libertà di pensiero”. Infine, ha inviato un segnale chiaro a difesa della pluralità, scongiurando qualsiasi deriva intollerante che rimandi agli anni più bui della nostra storia: “Nessuno si può permettere di riportare le lancette dell’orologio indietro di 50 anni”.
Furgiuele: “Una risposta di paura e ignoranza”
La volontà di allontanare la casa editrice di destra da “Più libri, più liberi” rappresenta “una reazione inspiegabile, irragionevole e illiberale da parte di chi si professa liberale”. Sono le parole di Domenico Furgiuele, che ha evidenziato come ancora oggi “c’è chi vuole evitare la presenza di chi produce cultura. Giovedì 4 dicembre sarò all’appuntamento per testimoniare direttamente il bisogno di pubblicare libri di qualsiasi natura”. E ancora: “Questa è un’epoca paradossale in cui chi la pensa diversamente viene discriminato senza ragione. La fiera del libro di Roma nasce proprio per le case editrici libere, capaci di superare il pensiero unico e il politicamente corretto”. In conclusione, Furgiuele ha sottolineato che “l’ostilità verso Passaggio al bosco è una risposta di paura e di ignoranza: ognuno legge ciò che vuole. La cultura non può essere ghettizzata e non dovrebbe esserlo da chi si professa tollerante. Avrei potuto scrivere il mio libro con chiunque, ma l’ho fatto con chi fa cultura militante, partendo da ciò di cui ha bisogno lo spirito del nostro tempo”.