"La tv non influenza più"
Carlo Freccero smonta la narrazione della sinistra sulla Rai: “C’è TeleMeloni? Come ci sono state TeleRenzi e TeleDraghi”
«TeleMeloni? Esiste come sono esistite TeleRenzi e TeleDraghi»: parola di Carlo Freccero, che sulla soglia degli 80 anni può permettersi di svelare quanto tutti sapevano da tempo. A 78 anni, l’autore e critico televisivo, già consigliere d’amministrazione della Rai dal 2015 al 2019 e direttore di Rai 2 dal 1996 al 2002 e dal 2018 al 2019, ne ha viste di tutti i colori. E col suo curriculum può dire ciò che vuole, anche a costo di dispiacere sinistra e grillini.
Compagni spiazzati dalla disamina di Freccero
Al giornalista di Vanity Fair che gli chiede se esiste TeleMeloni, Freccero risponde in modo tranciante, deludendo i compagni. «Esiste come sono esistite, a suo tempo, TeleRenzi e TeleDraghi. È stata la riforma Renzi a far dipendere le nomine del Consiglio di amministrazione della Rai dal governo in carica. I direttori di rete non devono dimostrare competenze mediatiche, ma piuttosto fedeltà all’esecutivo. Quello che, in qualche modo, è riuscito a sopravvivere fino a oggi delle reti concepite con indipendenza editoriale viene ora espulso, o appena tollerato, come per esempio Report. Il risultato? Un appiattimento totale e assoluto».
La tv italiana non influenza più l’opinione pubblica
La tv italiana non influenza più l’opinione pubblica. Nemmeno i talk show politici, parola di Freccero, che argomenta così il suo ragionamento. «L’epoca mitica in cui il talk forma l’opinione pubblica coincide con Mani pulite, quando il genere esplode nelle sue forme più celebri, da Samarcanda di Santoro a Profondo Nord di Gad Lerner, e viene vissuto come uno spazio comune in cui dibattere l’eccezionalità politica del momento. Rappresentava la ricerca condivisa della verità: perché quel miracolo si verificasse era necessaria l’eterogeneità degli ospiti, e il conseguente scontro tra opinioni diverse. Oggi nei talk c’è un cast fisso che recita un copione già scritto, in funzione di una normalità politicamente corretta che non prevede differenze ideologiche, ma solo piccole divergenze su temi marginali. Ecco perché qualcuno dice che ora la tv è solo propaganda».
Per l’autore tv che ha iniziato facendo le fortune delle reti Fininvest, «la tv generalista è diventata puro intrattenimento, abdicando da qualsiasi ruolo di influencer dell’opinione pubblica: La ruota della fortuna e Affari tuoi fanno, assieme, più del 50% di share. Che è un po’ la stessa percentuale dell’astensionismo alle ultime regionali. E non è un caso». I più potenti della tv generalista? Freccero non ha dubbi: «Gerry Scotti, un’icona di Mediaset, e Stefano De Martino, che ho portato io in Rai. Lui fa la televisione esattamente come seduce le ragazze».