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Virus di Marburg: l’Oms segnala un focolaio in Etiopia. Simile all’Ebola, mortale al 90%, non c’è un vaccino

Trasmesso dai pipistrelli

Virus di Marburg: l’Oms segnala un focolaio in Etiopia. Simile all’Ebola, mortale al 90%, non c’è un vaccino

Scienza - di Redazione - 15 Novembre 2025 alle 19:02

Il ministero della Salute etiope ha confermato un focolaio della malattia da virus di Marburg nella regione dell’Etiopia meridionale, il primo del suo genere nel Paese. Lo hanno certificato i test di laboratorio su campioni provenienti da un gruppo di casi sospetti di febbre emorragica virale.

L’analisi genetica condotta dall’Istituto di sanità pubblica dell’Etiopia ha rivelato che il virus appartiene allo stesso ceppo di quello segnalato in precedenti epidemie in altri Paesi dell’Africa orientale. Sono stati segnalati nove casi totali nell’epidemia che ha colpito la città di Jinka, nella regione dell’Etiopia meridionale.

Le autorità nazionali stanno intensificando la risposta. In particolare: screening a livello di comunità, isolamento dei casi, trattamento, tracciamento dei contatti e campagne di sensibilizzazione pubblica per frenare la diffusione del virus che appartiene alla stessa famiglia di Ebola. L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) e i suoi partner stanno supportando il governo nell’intensificare la risposta per arrestare la diffusione del contagio e porre fine all’epidemia. È stata dispiegata una squadra di soccorritori con esperienza nella risposta alle epidemie di febbre emorragica virale, insieme a forniture e attrezzature mediche.

La malattia da virus di Marburg è un’infezione grave e spesso fatale causata. Viene trasmessa all’uomo dai pipistrelli della frutta e si diffonde tra le persone attraverso il contatto diretto con fluidi corporei di individui infetti o materiali contaminati.

La febbre emorragica di Marburg (MHF), causata dal virus di Marburg, è una grave malattia emorragica virale, caratterizzata da febbre e malessere iniziali, seguiti da sintomi intestinali, emorragie, shock e insufficienza sistemica multi-organo. Molti pazienti sviluppano gravi emorragie entro una settimana dall’esordio. Sebbene diverse contromisure mediche siano attualmente in fase di sperimentazione clinica, non esiste una terapia o un vaccino autorizzati per la gestione o la prevenzione efficace della malattia.

Gli esperti ritengono che l’accesso precoce a trattamenti e cure di supporto – reidratazione con liquidi per via orale o endovenosa – e il trattamento di sintomi specifici migliorino la sopravvivenza. Nella regione africana, precedenti focolai e casi sporadici sono stati segnalati in Angola, Repubblica Democratica del Congo, Ghana, Kenya, Guinea Equatoriale, Ruanda, Sudafrica, Tanzania e Uganda.

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di Redazione - 15 Novembre 2025