Guidata da Lisei
Violenze rosse a Bologna: una delegazione di FdI ringrazia pubblicamente le forze dell’ordine
Dopo gli scontri e le violenze pro-pal di venerdì a Bologna in occasione della partita di basket tra Virtus e Maccabi Tel Aviv, Fratelli d’Italia va a portare la solidarietà dei cittadini alle Forze dell’ordine. La delegazione, guidata dal senatore Marco Lisei e dal consigliere regionale Francesco Sassone, ha fatto visita alla Polizia andando in Questura per poi recarsi da Carabinieri e Guardia di finanza.
“Oggi crediamo sia utile ribadire il ringraziamento della città e di FdI verso le Forze dell’ordine che sono state impegnate per garantire l’ordine e la sicurezza prima della partita e durante”, dichiara Marco Lisei incontrando la stampa prima di entrare nella Questura di Bologna. Le forze di Polizia “soprattutto hanno garantito il diritto e la libertà di giocare una partita di basket, il diritto di Israele di esistere e il diritto della città di essere libera e democratica. Quindi un ringraziamento e ovviamente solidarietà agli agenti colpiti”, aggiunge in una dichiarazione ripresa dall’agenzia Dire il senatore di FdI.
E se intanto il sindaco Matteo Lepore ha annunciato di voler mandare al Viminale la fattura per il pagamento dei danni provocati alla città durante i tafferugli, Lisei replica che il primo cittadino “la fattura dovrebbe intestarla a sè stesso e mandarsela a casa propria, perché questi scontri sono anche frutto del clima incendiario che lui stesso ha creato nei giorni precedenti. Ha creato uno scontro istituzionale, ha parlato di confronto muscolare e ha incitato quelle piazze”.
Lisei contro il sindaco di Bologna
Inoltre, alcune di quelle che hanno manifestato sono sigle alle quali l’amministrazione “concede degli spazi”, continua Lisei citando Labas e Tpo: “Non puoi pensare di aiutare e fomentare le associazioni che creano questi problemi e poi lamentarti se queste associazioni in città fanno dei danni”.
“Tra l’altro – continua Lisei facendo il parallelo tra quanto accaduto a Bologna e in altre città – a Milano c’era una partita analoga e non è successo niente. Perché queste cose succedono solo a Bologna? Forse il sindaco “dovrebbe farsi una domanda e darsi una risposta: che se avesse delle politiche non di estrema sinistra e non conniventi verso queste realtà e verso questi centri sociali, probabilmente saremmo in una città in cui accade quello che accade in tutte le altre, ovvero c’è un clima di libertà, democrazia, tolleranza e rispetto di tutti. Questo purtroppo non accade e mi dispiace soprattutto per la comunità ebraica, perché oggi purtroppo è al centro dell’attenzione”. Una comunità alla quale “si vuole probabilmente impedire di esistere”, conclude Lisei.