Le tensioni
Venezuela, Maduro a Trump: “Pronto a incontrarlo”. Ma gli Usa spostano la portaerei nei Caraibi
Il dittatore comunista si rivolge all'inquilino della Casa Bianca mentre gli americani continuano a esercitare pressione sul regime di Caracas
Nella telenovela tra Stati Uniti e Venezuela, dopo le minacce di Donald Trump di attaccare Caracas, interviene il dittatore comunista Nicolas Maduro. Che chiede un confronto al presidente americano ma con toni non affatto morbidi. E gli Usa spostano la portaerei nei Caraibi.
Le parole di Maduro
La fase di tensione tra Stati Uniti e Venezuela continua tra chiusure minacciose e aperture al dialogo. Per quanto riguarda gli avvertimenti, un’azione “militare” contro il Paese sudamericano segnerebbe “la fine politica” di Donald Trump, ha dichiarato il presidente venezuelano Maduro, come riportato dall’agenzia Efe. Tuttavia, si è anche detto pronto a un “faccia a faccia” con il tycoon. Da parte sua, Trump ha lasciato aperte tutte le possibilità. Ieri sera, infatti, aveva detto ai reporter nello Studio Ovale che probabilmente parlerà con il presidente venezuelano, precisando però di non escludere nessuna opzione. Tra le ipotesi, ha chiarito, c’è anche quella dell’invio di truppe statunitensi sul terreno in Venezuela.
La portaerei Ford nei Caraibi
La portaerei Gerald Ford, intanto, è ancora nel mar dei Caraibi, insieme alla flotta dispiegata dagli USA per pressare Maduro. Quest’ultimo è accusato di guidare il Cartel de los Soles, presunta organizzazione di narcotraffico indicata da Washington come legata ai vertici politici e militari di Caracas. A peggiorare la situazione contribuiscono le operazioni delle forze statunitensi contro le imbarcazioni accusate di narcotraffico, oltre alle azioni coperte dell’intelligence autorizzate dall’Amministrazione statunitense. Il cartello, composto da alti ufficiali venezuelani e attivo dagli Anni ’90, sarebbe guidato proprio da Maduro e da Diosdado Cabello.
La tensione preoccupa altri Paesi
La tensione tra Venezuela e Stati Uniti sta preoccupando vari Stati nell’area. Da una parte, infatti, il primo ministro di Trinidad e Tobago, Kamla Persad-Bissessar, ha fatto sapere che gli Stati Uniti non hanno mai chiesto di utilizzare il territorio trinidadiano per lanciare attacchi contro il popolo venezuelano. Tuttavia, a Trinidad e Tobago sono in corso esercitazioni da parte di un contingente di Marines statunitensi