Trombato eccellente
Vendola, voto a perdere: Avs non raggiunge il quorum e Nichi è fuori dal consiglio regionale: “Che disastro”
Dietro il flop elettorale la strategia luciferina di Decaro
Il trombato eccellente di queste regionali è Nichi Vendola: le sue 9.698 preferenze complessive (6.624 a solo a Bari) non saranno sufficienti a farlo entrare in Consiglio regionale della Puglia. L’ex governatore e leader di Avs è il grande escluso di questa tornata elettorale.
A determinarne la clamorosa esclusione, la percentuale raggiunta da Alleanza Verdi e Sinistra: di poco superiore al 4% ma insufficiente, in base alla legge elettorale che calcola la percentuale sulla base dei voti del presidente e non della coalizione, per conquistare un seggio. La maggioranza di centrosinistra guidata da Antonio Decaro ottiene 29 seggi (più il presidente). A fare incetta di seggi è il Pd che ne conquista 14, mentre seconda forza della coalizione è la lista di Decaro presidente che ottiene sette seggi, quattro seggi con Per la Puglia e altrettanti con il Movimento 5 Stelle. L’opposizione potrà contare su 20 seggi, più quello del candidato presidente Luigi Lobuono. Saranno così ripartiti: 11 a Fratelli d’Italia, 5 a Forza Italia, 4 alla Lega.
L’amarezza del trombato Vendola: che disastro
A dividersi i 29 voti che spettano alla maggioranza saranno quindi Pd, le due liste civiche Decaro Presidente e Per la Puglia, e M5s. “Siamo fuori. Che disastro, non ce lo meritavamo proprio”. Nichi Vendola è molto abbattuto per il verdetto finale. Al comitato di Avs la delusione è palpabile: “Ce l’abbiamo messa tutta. È davvero un peccato“.
Nichi vittima della strategia luciferina di Decaro
Sul flop elettorale pesa anche il braccio di ferro iniziato l’estate scorsa. Antonio Decaro, oggi eletto governatore con un largo vantaggio, aveva posto condizioni precise per guidare il campo largo: né Vendola né Michele Emiliano dovevano candidarsi. Alla fine Emiliano accetta il passo indietro, convinto da Elly Schlein con la prospettiva di un seggio alla Camera nel 2027. Vendola no: appartiene a un altro partito, Avs.
Da lì, la strategia del “Decaro presidente” è luciferina: in ogni collegio viene candidato almeno un ex vendoliano, sottraendo alla sinistra quel gruzzolo di voti sufficiente a far mancare l’obiettivo del seggio. Non un’ondata, ma un travaso chirurgico. “Una vendetta diabolica”, mormora qualcuno nel comitato Avs, dove l’atmosfera durante lo spoglio è depressa.
Per Nichi Vendola, che puntava a un ritorno sulla scena nazionale e un’eventuale candidatura alle Politiche del 2027, la delusione e cocente. “Venivamo da una lunga traversata nel deserto e abbiamo pagato un conto pesantissimo – commenta – ma non ci arrendiamo: continueremo a fare politica per questa terra meravigliosa. A Decaro mando un abbraccio e un grande in bocca al lupo”. Chissà quanto sincero…