Alla vigilia del 9 novembre
Trump proclama la “Settimana dell’anticomunismo”: «L’America la respinge questa ideologia malvagia»
Il presidente Usa ha firmato il provvedimento, che nel nome delle vittime rinnova «la nostra promessa nazionale di affermare ancora una volta che nessun sistema di governo potrà mai sostituire la volontà e la coscienza di un popolo libero»
«Io, Donald J. Trump, Presidente degli Stati Uniti d’America, in virtù dell’autorità conferitami dalla Costituzione e dalle leggi degli Stati Uniti, proclamo la settimana dal 2 all’8 novembre 2025 “Settimana dell’anticomunismo”». Non si tratta di un post sul social Truth, ma di un atto ufficiale assunto dal presidente Usa e pubblicato nella sezione “Azioni esecutive” del sito della Casa Bianca, alla vigilia dell’anniversario della caduta del Muro di Berlino, avvenuta il 9 novembre 1989.
Trump proclama la “Settimana dell’anticomunismo”
La settimana, ha spiegato Trump, è «una solenne commemorazione della devastazione causata da una delle ideologie più distruttive della storia», che «in tutti i continenti e in tutte le generazioni, ha devastato nazioni e anime». «Oltre 100 milioni di vite sono state spezzate da regimi che hanno cercato di cancellare la fede, sopprimere la libertà e distruggere la prosperità guadagnata con il duro lavoro, violando i diritti e la dignità dati da Dio a coloro che opprimevano», si legge ancora nel lungo messaggio che prosegue con l’impegno a continuare a onorare la memoria delle vittime attraverso il rinnovamento della «nostra promessa nazionale di opporci fermamente al comunismo, di sostenere la causa della libertà e del valore umano e di affermare ancora una volta che nessun sistema di governo potrà mai sostituire la volontà e la coscienza di un popolo libero».
«L’America respinge questa dottrina malvagia»
«L’America respinge questa dottrina malvagia», ha proseguito Trump, sottolineando che la storia del comunismo «è scritta nel sangue e nel dolore, un triste promemoria che il comunismo non è altro che un sinonimo di servitù». Poi, dopo aver ricordato che dalla fine della Guerra fredda «il mondo ha assistito sia al trionfo della democrazia sia alla persistenza della tirannia in nuove forme», il presidente Usa ha rivolto uno sguardo al presente, con quello che sembra anche un messaggio rivolto al neo sindaco di New York, Zohran Mamdani.
Un messaggio anche per Mamdani?
«Nuove voci ora – ha aggiunto Trump – ripetono vecchie menzogne, mascherandole con il linguaggio della “giustizia sociale” e del “socialismo democratico”». «Ma il loro messaggio rimane lo stesso: rinunciate alla vostra libertà, riponete la vostra fiducia nel potere del governo e barattate la promessa di prosperità con il vuoto conforto del controllo», ha avvertito, sottolineando che gli Stati Uniti restano «una Nazione fondata sull’eterna verità che libertà e opportunità sono diritti di nascita di ogni persona e che nessuna ideologia, straniera o nazionale, può estinguerli». E, dunque, con «la Settimana dell’anticomunismo, restiamo uniti in difesa dei valori che ci definiscono come popolo libero. Onoriamo le vittime dell’oppressione mantenendo viva la loro causa e assicurandoci che il comunismo e ogni sistema che neghi i diritti alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità trovino il loro posto, una volta per tutte, nel cumulo di ceneri della storia».